Il primo spazio, ampio, dell’Ortus (miscredenza) è insicuro, in sabbia rossa; in esso ritrovano forza apparente e effimera visibilità le mura e gli elementi di cui è stata trovata traccia -nelle teche in legno di teak- e fulcro dell’ambiente divengono due lastre in rame lucido –trasposizione moderna di uno specchio d’acqua- che segnando la direzione dell’abitato conferiscono un taglio moderno al giardino; la traccia di un preesistente acquedotto suggerisce inoltre la creazione di una vasca d’acqua in un angolo. Il secondo spazio, la nicchia sul fondo (fede), è la prosecuzione del primo ma da esso si differenzia per forma e materiali; piccoli elementi in legno di teak sono infissi al suolo in maniera graduata in tutto l’Ortus -radi verso la Città, densi verso il Convento. Il suolo diviene così elemento misuratore della fede: piatto e debole verso il mondo, elevato e solido verso la Chiesa –ove è inciso il segno della croce. |