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"meraviglia" |
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Il senso dell’”Hortus conclusus” si rivela nella sua intima trascendenza, giusto l’angolo più profondo dell’animo che anela all’alito divino. Dal lavoro, all’orazione, alla contemplazione tutto protende al divino per mezzo della meraviglia del creato: “Sobhan Allah”. E’ un sentimento comune agli uomini. E’ usando questa formula che arriviamo agli elementi “divini” che compongono il giardino in tutte le culture.
La contemporaneità ricerca l’identità nei frattali di cultura e la incontra proprio nel
momento dell’abbandono all’incanto.
Ma la ricerca dell’Unione è faticosa, richiede lavoro e dedizione, capacità di immergersi sia nella natura che nel proprio corpo, come nel coltivare, come preparare i solchi con l’aratro.
Le semplici linee dei solchi percorrono il cammino verso l’Unità, dal lavoro umano sulla terra al divino riflesso nell’acqua, dove la vegetazione ha in sè utilità – piante officinali – e l'estasi - le rose.
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Author(s): essam abourss, concetta falanga, ahmed mahrabi, lara riguccio, alessandra romeo, rami yourness |
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