Casa della Fortuna Celeste   Italia
Io sono qui ...  
La Regola Certosina e la città: due elementi in conflitto. Una richiede solitudine, silenzio, contemplazione, l’altra è distrazione, rumore, azione, il paesaggio né è quasi soffocato; il giardino e le sue creature non avrebbero scampo! Il progetto di questo giardino è il progetto di un nascondiglio. Anzi due. DUE GUSCI CAVI, UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, IMMERSI NEL PATTERN FITTO DI UN CAMPO DI GRANO. Nei gusci ci si nasconde, da qui dentro si contempla un paesaggio ristretto, esclusivo, “interiore”. Il campo di grano è il lavoro, il pane, la storia stessa degli uomini d’occidente, le sue fasi biologiche scandiscono il tempo; al riparo - osserviamo le spighe danzare nel vento e il ventre buio, davanti a noi, alla fine di un percorso speculare dove l’assenza dell’altro è l’assenza di noi stessi. Di notte, la corteccia dei gusci e il sottile nastro che li collega s’illuminano come una misteriosa costellazione.
Author(s): stefano celestini campanari, rocco fortunato
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