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paolo marzano  paolomarzano@box.it
appassionato di architettura  26.02.05
PROFEZIA DEL FUTURISMO
Mino Delle Site
Tra le tele di un cubismo analitico in evoluzione, tra i tormentati colori che come urti meccanicistici, dirompono con ricercata e innovatrice energia e si sublimano in gesti espressivi rinnovati, su un fondo astatto spazialista, a pieno merito trova le sue coordinate il futurista Domenico Delle Site.
Può la lezione di Parampolini e la riscossa meccanica di un motore che spinto ad alta velocità si eleva confrontandosi con dimensioni nuove e inesplorate? E’ la via naturale del Futurismo maturo: l’Aeropittura.
Delle Site sente più di ogni altro l’essenza diretta della velocità intesa nell’accezione contemporanea della macchina. La ‘macchina’, infatti è l’estensione umana che, posta in velocità, allude ad una sua sublimazione e diventa trasparenza come i piani compenetranti stabiliscono relazioni con lo spazio e l’ambiente circostante. Da qui, emerge tutta una gamma di colori che inneggiano proprio a questo atto evolutivo. L’uomo+macchina+ambiente in velocità, quindi privilegiano una una straordinanria e inneggiante trasparenza. Negli anni dell’aeropittura, Delle Site traccia e definisce la sua scelta, traduce la simultaneità in un efficiente impianto spaziale in cui prospettive di altitudini connettono il moto alla ‘sensazionale’ velocità. La compenetrazione dei piani è, in effetti, uno stato dimensionale di passaggio per arrivare alla compartecipazione dell’individuo con il luogo, è la reale essenza dei nostri giorni di una velocità dell’informazione. Il dinamismo plastico non è altro che la trasformazione delle terra adattata alla dirompente forza trasformatrice delle nuove tecnologie. Il cromatismo controllato e la luce trasparente di un “idealismo cosmico” prampoliniano, è accompagnato da Delle Site, nel suo ambito elettivo; la quarta dimensione che il Futurismo aveva generato. C’è di più, quando Prampolini presentò il giovane pittore alla sua prima mostra personale a Roma nel ’33 alla galleria Bragaglia fuori commercio, adotta, nel suo discorso, un livello di comunicazione che attiene certamente ai termini futuristi, ma scavalca la barriera macchinistica, supera l’‘unto’ battesimo, raccontato nel salotto marinettiano dell’incidente automobilistico iniziatico, ed evolve le forme-colore, il tempo-spazio in una velocità che introduce l’artista “… in un nuovo mondo visivo… come proiezione di un divenire, cioè: Futurismo”. L’encomiabile mole e l’imponderabile lavoro del genio Boccioni, genera i complementarismi congeniti e dinamismi plastici, che per Delle Site viaggeranno poi a velocità elevate. L’aereo è lo strumento della trasformazione che produce sensazione, la macchina ancora una volta scopre direzionalità nuove e impreviste. Ecco allora svelata la profetica realtà di Delle Site, la rarefazione delle sue pitture è precorritrice di una dimensione contemporanea che avanza fagocitante paesaggi e città. Le nuove tecnologie mediali e informatiche infatti generano sottrazione di materia e immettono una nuova luce nel mondo, “… il nuovo mondo visivo” allora la profezia diventa realtà come Delle Site è l’evidente continuazione del Futurismo ora, più che mai, nostro contemporaneo.

Mostra delle opere di Mino Delle Site (1914-1996), nell’ambito dei "Percorsi d’arte tra vestigia dei Messapi, il collezionismo dei Ruffo e l’evoluzione pittorica del futurista sopra citato.
La mostra è curata da Antonio Lucio Giannone, docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Lecce. Il percorso artistico di Delle Site è indagato dagli esordi alla fine degli anni 80 attraverso settanta opere (olii, acquerelli, tempere, pastelli, disegni, polimaterici, serigrafie), in gran parte dedicate al tema del volo.
Dal 30 gennaio al 13 marzo 2005 CAVALLINO (LECCE)