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x-tern & kirk+ |
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architetti | 11.01.03 |
EPICENTRI METROPOLITANI PER FIRENZE |
FIRENZE: EASY (dalla relazione del progetto di X-TERN & KIRK+ per il Concorso per la progettazione delle Stazioni per una Micrometropolitana a Firenze)
PROGRAMMA_ AGGIORNAMENTO
L’approccio generale che ha guidato le scelte fondamentali del nostro progetto è stato quello di sfruttare l’occasione del tema del Concorso (le Stazioni della Micrometropolitana) per intervenire sulla città (o sulla “Micrometropoli”) adottando uno spirito “alla Poggi”, considerando cioè l’auspicabile costruzione di una linea di metropolitana (nella forma proposta dal Comitato Promotore o in altre) come occasione per risolvere il conflitto da sempre presente a Firenze tra il suo preziosissimo contesto storico e la contemporaneità. Nel caso del piano Poggi l’occasione fu la decisione di nominare Firenze Capitale del nascente Stato Italiano e fu sfruttata al meglio per cambiare il volto della città. Firenze visse però questo periodo di “gloria” e “joie de vivre” solo per pochi anni e lo spostamento della Capitale a Roma provocò uno shock da cui, forse, essa non si è ancora ripresa. La città forse più bella del mondo (e non ci si riferisce solo al patrimonio artistico) vive in maniera drammatica uno sdoppiamento di ruoli: da un lato la “città-museo” (la recente introduzione di “dazi” per l’entrata dei pullman turistici ne è una evidente prova) e la “città-metropoli”, ruolo, quest’ultimo, vissuto quasi solo a livello inconscio. Da una parte, quindi la città dei turisti, patrimonio del mondo, e dall’altro la città dei Fiorentini, ”storici” e nuovi, di chi cioè a Firenze vive, lavora e si gode il tempo libero. Per quest’ultimi Firenze non è certo una città facile. Se, come pare di capire, la Micrometropolitana è pensata soprattutto per loro, l’occasione di progettare le Stazioni (localizzate nella quasi totalità dei casi in luoghi già “catalizzatori” di vita metropolitana) deve essere colta per ripensare queste aree per trasformarli in veri e propri “epicentri”. La nostra analisi è partita con un inventario clinico delle potenzialità di quelle aree (alcune delle quali venivano definite “luoghi centrali periferici” in un recente studio) dove appare già fortissima la loro aspirazione al ruolo di “centri”. Zone come Rifredi, Puccini o Vettori non possono essere certo considerate oggi come “periferia” di Firenze ma veri e propri boroughs della Micrometropoli fiorentina. Essi ospitano mercati, attività particolari e “peculiarità” che attirano movimenti da altri luoghi.
STRATEGIA
Sono state individuate due tipologie di Stazioni: quelle che per la loro localizzazione in “luoghi centrali” e le grosse potenzialità di attrazione verso altre aree sono state definite “Core Stations”. Queste sono (percorrendo il tracciato della Micrometro in senso antiorario): Repubblica, Santa Croce, Beccaria, Francia, Campo Marte, Libertà, SMN-S.Lorenzo, Cascine, Fortezza, Careggi, Rifredi, Puccini, Vettori e Santo Spirito. Le altre che, al contrario, subiscono l’attrazione verso le “Core Stations”, sono state definite “Transit Stations”.
OBBIETTIVI
La definizione degli elementi di progetto è stata preceduta da una fase preliminare di individuazione degli obbiettivi che il progetto stesso deve soddisfare. Gli obbiettivi sono quindi le caratterizzazioni di nuovi ambienti metropolitani con spiccati attributi Easy: - Piena e facile fruizione degli spazi a più livelli di funzionalità: percorrenza, accesso, sosta, spettacoli e altre forme di auto creazione dello spazio da parte dei fruitori. - Esaltazione della fruizione facile e in contemporanea degli spazi ai vari livelli di funzionalità. - Definizione degli elementi costitutivi del progetto al livello di primary tools. La strategia è quella di utilizzare oggetti facili da assemblare e caratterizzare in più varianti a seconda delle necessità del luogo. - L’utilizzo di forme elementari sottende anche a una volontà di forte riconoscibilità urbana degli oggetti progettati.
PRIMARY TOOLS
1_ PLATE
Definizione di un elemento architettonico elementare a forma di piastra rettangolare. Il Plate si compone a partire da un modulo standard di 5 x 15 m.
Funzione Riparo, luogo di ritrovamento dei servizi di prima necessità
Taglia La modularità e l’elementarità del Plate ne consentono la modulazione in taglie generate da addizioni del modulo base a seconda della necessità.
Altezza Il Plate può essere sopraelevato al livello + 5 m o può essere poggiato al livello del piano di calpestio +/-O m.
Caratterizzazioni/Materiali TRASPARENZA: Per non sovrapporre il nuovo costruito a preesistenze ma per esaltarle con un effetto finestra. TRASPARENZA+ CALPESTABILITA’ Per permettere la partecipazione agli ambienti a più livelli in contemporanea NON TRASPARENZA- MUTEVOLEZZA Per adeguare le superfici di sosta e riparo alle sensazioni più corrette a seconda del luogo di riferimento (Legno= sporgenza panoramica; Erba= natura e edonismo; Erba + attrezzature = evoluzioni acrobatiche).
2_ DISCESA/RISALITA
L’individuazione degli elementi di discesa agli atri stazione è stata effettuando ricercando un risultato di ampia fluidità di fruizione. Gli elementi sono stati definiti con spiccate caratteristiche macro. Le tipologie fondamentali sono: - AMPIA GRADINATA - AMPIA RAMPA O PENDIO, porta all’atrio stazione a –5 m oppure sul tetto del plate a +5 m - COLLINA Tutte queste configurazioni permettono di potere scegliere tra una esperienza di discesa, di risalita o di sosta oppure di fruirne contemporaneamente.
3_ PLUG & PLAY PILLAR
I sostegni del Plate alle varie configurazioni di altezza non rispondono esclusivamente alle caratteristiche di sostegno strutturale, ma svolgono pure la funzione di punti di erogazione di servizi fondamentali: elettricità per le ricariche di scooter elettrici o di strumenti musicali, punti rete internet, acqua.
4_ PIXEL WALL
All’interno degli ambienti- atrio, vengono individuate delle intere parete composto da sistema di generazione di immagini e informazioni secondo un orditura a Pixel per tutta la dimensione dell’elemento architettonico. Le pareti possono così generare informazioni, ma anche messaggi di carattere più “segnico” o composizioni varie a scala architettonica.
5_ MECHANICAL TOOLS
La scelta delle attrezzature di riferimento a carattere più tecnico e meccanico per la discesa al livello atrio e inferiori, è stata adottata tenendo conto degli obbiettivi di fruizione Easy del programma. Sono state così individuate le attrezzature speciali: - Moving Platform e Glass Elevator: ampie piattaforme mobili che in assetto normale sono allineate al piano di calpestio normale senza soluzioni di continuità - Travelator: Rampe inclinate con meccanismo tapis roulant Queste attrezzature unite alle normali scale mobili e ascensori sono state trattate nelle parti tecniche con il colore Corporate Blue Klein abbinato a un ampio uso di superfici in cristallo trasparente. La composizione, la caratterizazione e il mix degli elementi elementari Primary Tools permette la creazione di Easy Space a scala metropolitana.
IDENTIFICATION TOOLS_ STELE
La generazione di Easy Space tramite i Primary Tools è accompagnata dalla addizione di elementi- segnale con caratteristiche di identificazione del luogo-stazione alla scala urbana. E’ stato definito un elemento Stele di dimensioni standard di base 0,625 x 0,625 e di altezza 5 m in grado da funzionare come segnale di riferimento per tutte le stazioni. La stele viene posizionata in quantità e posizione variabile a seconda del luogo e della stazione di riferimento. La stele è composta da una parte bassa opaca e da un corpo superiore trasparente, che di notte tramite l’utilizzo di luci colorate secondo il colore corporate Blue Klein si trasformano in segno puro di arredo a scala urbana.
COMUNICAZIONE
E’ stata adottata una strategia di comunicazione del progetto come una messa in scena di più “visioni”, con varie tecniche di rappresentazione e con brevi flash descrittivi, piccoli vademecum della città del futuro finalmente in grado di esprimere compiutamente la propria metropolitanità e le caratteristiche di “easy- life”. La scelta di esprimere in forma pocket guide le intenzioni del progetto nella tavola 1, permette all’osservatore di orientarsi in un mondo Easy definito ma di cui non si è ancora pienamente consapevoli. La sequenza fotografica comune alla parte bassa delle tavole riguarda immagini- guida del presente mixate senza una logica apparente con immagini di una ipotetica realtà futura opportunamente rappresentata con tecniche di montaggio fotografico. Entrambe le realtà, presente e futuro ipotizzato, presentano a nostro avviso le medesime caratteristiche Easy, che permettono alla città finalmente di riappropriarsi del proprio destino di città di riferimento a scala mondiale. A voi stabilire quale è la realtà e quale il futuro, buon lavoro e buon divertimento.
X-TERN & KIRK+
Design team:
X-TERN salvo di silvestro marco de fonzo giorgio gottardi
KIRK+ fabrizio cilliano giovanna spallina
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