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Galleria Consadori  info@galleriaconsadori.com
  27.04.23
Scene Urbane
Dal 4 maggio al 16 giugno 2023
Inaugurazione gioved? 4 maggio 2023 dalle ore 18,30

La mostra mette a confronto il lavoro di due artisti, Arduino Cant?fora e Delfino Sisto Legnani.
Il primo, con una serie di dipinti, disegni e incisioni che vanno dal 1975 al 2020; il secondo, con un gruppo di fotografie realizzate per l?occasione - 2023, con Alessandro Mensi - come commento e riflessione sul lavoro del pi? anziano maestro.

Delfino Sisto Legnani, di una generazione pi? giovane, condivide con Cant?fora la formazione da Architetto presso il Politecnico di Milano. Entrambi hanno preferito usare l?esperienza formativa accademica per fare qualcos?altro che non fosse l?architetto costruttore: Cant?fora si ? concentrato sulla possibilit? di un?architettura dipinta, Sisto Legnani sulla indagine fotografica di luoghi gi? costruiti.

Nel 1973 Cant?fora dipinge La citt? analoga, grande tela di 200 x 700 cm per la Mostra Internazionale di Architettura della XV Triennale di Milano Architettura-Citt? allestita da Aldo Rossi. Per Cant?fora, laureato solo due anni prima in Architettura al Politecnico di Milano, questa ? un?opera chiave che segna una svolta professionale e artistica. Espone ancora alle Triennali di Milano del 1981, 1985, 1988, alle Biennali di Venezia del 1978, 1980, 1984; nel 2006 il Mus?e National d?Art Moderne del Centre Pompidou acquisisce un?ottantina di sue opere per la collezione permanente.

Delfino Sisto Legnani riflette sulla riflessione di Cant?fora sulla citt?. Per questo progetto ha ripreso a suo modo il lavoro di Arduino per trasportarlo altrove. Ha pensato al lavoro di Cant?fora sulla citt?, alla perdita di realt?, alla dimensione metafisica, ed ? approdato a una costruzione a tavolino fatta di micro still life con oggetti enigmatici, di forme elementari e di ombre nette.

Sia le citt? metafisiche di Cant?fora che le composizioni surrealistiche di Sisto Legnani sono allegorie post-apocalittiche dove il silenzio, l?assenza, il vuoto prendono possesso dello spazio o lo trasformano in sogno.