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Giovanni Zallocco  erregi@erregigroup.com
Ingegnere  15.10.20
LA PROGETTAZIONE CREATIVA TRA REALTA' VIRTUALE E BIM

PRIMA PARTE: L’impulso creativo

Questa memoria è la rielaborazione della LECTIO MAGISTRALIS tenuta nel giugno del 2013 da chi scrive, in occasione degli incontri internazionali di Architettura, Territorio, Economia, organizzati da NIB Arctec presso il Complesso Santa Sofia a Salerno. In questa rielaborazione sono stati inseriti approfondimenti ed aggiornamenti scaturiti dalle successive esperienze, alla luce anche dell’evoluzione (involuzione?) che ha in questi anni investito lo scenario nazionale ed internazionale nel campo dei servizi di ingegneria ed architettura. Ma più estesamente si tratta dell’oggetto finale di questi servizi, che è rappresentato dalle strutture ed infrastrutture, attraverso le quali si articola la vita dell’uomo ai giorni nostri. Con tutti i risvolti sociali, psicologici, esistenziali.
Perlomeno tre, nel periodo post bellico, sono stati gli eventi che hanno condizionato e condizioneranno la nostra vita, uno, più circoscritto, la distruzione delle torri gemelle, che tanto ha inciso sui criteri di sicurezza delle persone e delle istituzioni. Ma anche, sulla privacy e, più in generale, sulla libertà individuale.
L’altro tema, il più importante, riguarda il clima, il riscaldamento globale e l’ecologia.
Infine, l’esodo di popolazioni più disagiate, più povere o soggette a guerre e calamità naturali, verso territori ritenuti più propizi, con il grande problema della convivenza ed integrazione con la popolazione stanziale.
Certamente sarà anche necessario soffermarsi sui cambiamenti imposti dal nostro modo di vivere dalla recente pandemia COVID, che ancora continuiamo a considerare un evento transitorio, seppur molto pesante, mentre invece ci condizionerà, anche quando sarà superato attraverso una vaccinazione di massa, avendoci dato consapevolezza della possibilità/probabilità che si manifestino in futuro altri eventi simili ed altrettanto gravi.
Questi temi, evidentemente, non nascono ora, ma seguono, dagli albori della vita, l’evoluzione dell’uomo. Ma solo negli ultimi decenni si è acquisita la consapevolezza della gravità dei problemi e si sta cercando di porre rimedio, spesso in modo disordinato ed eterogeneo.
Tutti questi fattori, insieme a tanti altri, cui andrebbe dedicata un’analisi più approfondita, certamente hanno condizionato coloro i quali hanno il compito di progettare l’habitat umano, ossia gli ingegneri e gli architetti. Ma hanno anche fortemente stimolato la ricerca dell’innovazione e la creatività, che, poggiando su basi scientifiche più solide e grazie alla maggiore accessibilità alle informazioni, hanno potuto trovare sostegno e concretezza.
Quindi, la disponibilità dei dati scientifici di base risulta fondamentale, ma l’intuizione, addirittura il lampo di genio, sono prodotti dell’intelligenza, non soggetti ad un percorso logico e non è sufficiente un solido terreno scientifico di base per farli scaturire in modo automatico. Sono scintille che possono essere stimolate, ma che non nascono da un percorso codificato. Certo, poi, vanno rigorosamente verificate su base razionale ed in termini di concretezza: ma non è scontato che sia lo stesso soggetto a poterlo fare, perché il processo di realizzazione dell’idea rischia alle volte di inquinare la sua creatività. Ecco l’importanza del lavoro d’equipe, dove venga fusa la genialità con la metodica scientifica, che solo raramente, in menti veramente eccelse, si fondono in una sola persona.
Poi sorge un grande problema. Spesso la creatività si scontra con le esigenze più pragmatiche delle tempistiche obbligate, del budget, ma anche, purtroppo, delle opportunità politiche, se non, peggio, delle fazioni ideologiche.
E, come si cercherà di esporre in seguito, la progettazione nel campo dell’ingegneria e dell’architettura trova difficoltà spesso insormontabili nell’esprimere, non tanto la propria genialità, ma anche solo la propria intelligenza. Troppe volte si vedono sottovalutate o addirittura derise idee e proposte progettuali, poi ripresentate da personaggi più affermati, più appoggiati, o anche più capaci di comunicare, che vengono fortemente celebrate, alla fine anche realizzate, magari con dispendio di energie, soprattutto economiche, che prima erano impensabili.
Certo ci sono eccezioni, forse il vero genio emerge sempre, contro tutto e contro tutti. Forse solo le idee semplicemente intelligenti faticano ad imporsi, se non hai il giusto supporto economico/politico. O forse, spesso, non si dispone di interlocutori adeguatamente illuminati.
A me è successo tante volte di avere idee ed intuizioni, che poi qualche d’un altro, non necessariamente copiandole, ma solo per un processo casuale, le ha portate al successo.
Voglio fare un esempio su tutti. Una decina di anni fa mi sono innamorato della “Realtà Virtuale”, quando ancora pochi ne parlavano. Ho assunto due neo laureati in informatica, li ho fatti “contaminare” dai miei architetti, impegnandoli a lavorare sulla realtà virtuale di alcuni nostri progetti importanti. I risultati sono stati eccezionali. Non solo veniva ricostruita in 3D l’organismo progettato, curandone la geometria con precisione, ma tutti i materiali, l’illuminazione, l’ambiente urbano circostante, anche i rumori di fondo e la musica negli ambienti interni venivano riprodotti fedelmente. Nel corso del lavoro ci si è resi conto delle potenzialità dello strumento, che dopo anni, e solo in parte, sembrano essere valorizzate attraverso il BIM, inteso come filosofia progettuale.
Prima di tutto, si otteneva la fedele ricostruzione di tutta la struttura, in tutti i suoi dettagli, che permetteva di andare a “visitare”, camminando o “volando”, ogni luogo accessibile. In questo modo sono stati rilevati errori geometrici di progettazione, che sarebbero sfuggiti con la sola elaborazione delle tradizionali piante e sezioni.
Poi, cosa fondamentale, era possibile valutare la funzionalità ed il comfort degli ambienti, verificare i percorsi (si veniva trasportati da un ascensore o da una scala mobile), vedere video sulle pareti, di pubblicità o informativi, addirittura lavorare sui computer disponibili negli ambienti, ecc…, vivere virtualmente nel progetto.
Ma, soprattutto, il prodotto ottenuto preparava ed era funzionale alle future fasi della realizzazione e della gestione.
Pensammo di associare ad ogni oggetto una scheda tecnica che contenesse dati alfa-numerici ed immagini tecniche, utili in tutte le fasi di vita dell’oggetto stesso, durante la costruzione e la messa in esercizio/funzione per le necessità manutentive. Si determinava, attraverso questo strumento, una maggiore qualità del progetto, ma, soprattutto una ottimizzazione dei costi nel corso dell’intero arco di vita.

A seguire l'illustrazione dei tre principali prodotti da noi realizzati.

- Metropolitana C di Roma: Stazione Malatesta
Il progetto è stato elaborato da ERREGI per conto del Consorzio Metro C, che realizzava l’infrastruttura.
E’ stato ricostruito il modello della Stazione ipogea, inserita nel contesto urbano, che si poteva percorrere scegliendo l’itinerario voluto: per esempio prendendo l’ascensore all’esterno, fermandosi o meno a livello della piazza ipogea, con le strutture commerciali, bar e palestre, o accedendo direttamente all’atrio, dove si trovavano altri servizi al pubblico, per prendere le scale mobili sino alla banchina, dove arrivava il treno, finalmente ricostruito grazie agli elementi forniti dal costruttore, l’allora ANSALDO. Il mio sogno era di poter entrare nel mezzo e di riscendere in un’altra stazione, per esempio Colosseo, uscendo all’aperto in un nuovo contesto di Roma Centro. Ma non mi fu concesso di realizzare il sogno…
Dopo tante mie insistenze ci fu assegnato un piccolo budget, che coprisse una parte modesta dei nostri costi. L’applicazione fu portata dal Comune di Roma, e istallata nel proprio stand, alla Esposizione Mondiale di Shangai. La mia consolazione fu pensare ai giovani cinesi che ci giocavano, come con un video gioco, potendo così conoscere qualcosa di Roma. Nell’atrio della stazione avevo infatti fatto istallare un grande schermo (sempre virtuale) dove scorrevano le più belle immagini della Città Eterna.

- Adeguamento del Nodo di Termini: Metro A - Metro B
Il progetto fu elaborato da ERREGI per conto dell’Impresa Maltauro, con cui aveva vinto la gara di appalto, per la ristrutturazione del Nodo di Termini, costituito dalle due fermate delle Metro A e B. Il lavoro comprendeva, oltre la rifunzionalizzazione e messa a norma di tutti gli ambienti e i percorsi, anche la costruzione di una nuova galleria per il collegamento pedonale diretto fra le due banchine di stazione.
La realizzazione era di estrema difficoltà, poiché si dovevano attuare i lavori mantenendo l’esercizio delle due linee metropolitane, minimizzando gli oneri delle migliaia di viaggiatori al giorno, nel nodo dei trasporti romano più congestionato della città, dato che fa sistema anche con l’adiacente stazione ferroviaria. Ma soprattutto andavano assicurati gli assoluti livelli di sicurezza di mezzi e persone.
La ricostruzione in Realtà Virtuale del complesso snodo aveva una finalità in più, rispetto alla Stazione Malatesta, doveva informare in tempo reale gli utenti dei disagi che avrebbero incontrato, quali percorsi nuovi erano resi obbligatori, quali parti dell’intricato labirinto erano inibiti all’accesso e per quanto tempo. Era anche possibile visionare la storia dei lavori e le fasi future, con il programma di attuazione.
L’applicazione fu utilizzata dall’Amministrazione solo in parte: per un certo periodo fu messa on line su internet, poi, fu trasformata in un video che poteva essere visionato sugli schermi di alcuni bus. Anche qui i costi ci furono ristorati solo parzialmente.

- Nodo Stradale “Ponte della Magliana”
Si tratta di un progetto stradale molto complesso, elaborato dalla ERREGI per conto della Società del Comune, Risorse per Roma. Il nodo stradale connette in modo più efficiente, di quanto avvenga attualmente, attraverso anche un nuovo attraversamento del Tevere, Via Cristoforo Colombo, Via Isacco Newton e l’Autostrada per Fiumicino.
L’elemento “glamour” di questa applicazione fu la ricostruzione integrale della 500 FIAT, previa formale autorizzazione della stessa FIAT, che fornì anche alcuni elementi grafici 3D, da noi rielaborati. L’auto si poteva guidare, potendo anche vedere nello specchietto retrovisore, quando si frenava si accendevano le luci posteriori, il paesaggio scorreva dai finestrini… Tutto estremamente realistico! Così era possibile apprezzare la qualità della guida sulla nuova infrastruttura.
Il prodotto, a quanto risulta, non fu mai utilizzato da Risorse per Roma.

Forse non conosco a sufficienza tutte le potenzialità della procedura BIM, ma penso che, ormai molti anni fa, esplorammo orizzonti non contemplati neanche a livello “filosofico” dalla procedura divenuta ormai standard internazionale, potendo spaziare dalla comunicazione per la ricerca del consenso, alla organizzazione dei lavori, sino a tutta la vita utile dell’oggetto progettato, dando altresì la possibilità di programmare ed ottimizzare le attività manutentive.
Purtroppo, i committenti, sia privati che pubblici, non vollero capire le potenzialità dello strumento, confondendo molto spesso un filmato con la Realtà Virtuale. E le richieste di questo prodotto arrivavano solo in occasione di qualche conferenza stampa o per fini preelettorali. Ed il budget era sempre residuale.
Queste ed altre esperienze, alcune anche positive, vanno contestualizzate nella realtà italiana ed internazionale, per cercare di capire quali spazi sia possibile trovare per esprimere a pieno la creatività e l’intelligenza del progettista. E per individuare le azioni da intraprendere, nei meandri della legislazione, tra le difficoltà e spesso l’indifferenza del mondo imprenditoriale o degli Enti istituzionali, che rappresentano la committenza. Questi temi verranno trattati nei successivi capitoli di questa memoria.