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massimiliano giberti  giberti@arch.unige.it
Ricercatore facoltà di architettura di genova  03.02.12
ARCHEONET archeologia | paesaggio | turismo
Una rete per conservare, valorizzare, promuovere il patrimonio italiano

a cura di
Massimiliano Giberti, Alessandro Valenti
presentazione di
Franz Prati, Maurizio Galletti, Filippo Maria Gambari

E’ possibile immaginare un nuovo museo che sia esteso sul territorio, all’aria aperta, che guidi il visitatore alla scoperta delle ricchezze di un patrimonio archeologico senza apri e nello stesso alla scoperta di un luogo, la sua conformazione, la sua cultura, la sua popolazione? E’ possibile rendere questo progetto un’impresa profittevole a livello economico per la comunità che lo ospita e se ne prende cura?
Fino ad oggi, almeno in apparenza, questo orizzonte appariva come nebuloso, utopico, frutto di un sogno romantico da nostalgici promotori di nuovi Grand Tour.
Invece no.
Massimiliano Giberti e Alessandro Valenti, entrambi ricercatori della Facoltà di Architettura di Genova, dimostrano che progettare dei musei all’aria aperta non è un’utopia, ma una strada non solo perfettamente percorrebile ma altamente auspicabile soprattutto per un paese come l’Italia che detiene il 60% del patrimonio archeologico mondiale e che, come testimonio la cronaca contemporanea, ha serie diffcioltà nel mantenere e conservare in buono stato cio’ che Etruschi, Greci e Romani e non solo hanno lasciato sul nostro territorio.
La ricerca, nata in seno ad un ambiente accademico, si trasforma già dalle prima pagine in una vera e propria proposta, in un progetto pronto per essere discusso, criticato modificato.
Un’analisi ricca e approfondita di esempi di questa nuova frontiera del museo presenti in Europa costituisce l’ipotesi su cui Giberti e Valenti fondano la loro tesi: è possibile anche in Italia, sfruttando il fatto che ha un settore turistico molto sviluppato, dar vita a dei musei che si snodino su ampie porzioni di paesaggio, scavalcando ruscelli, entrando nei boschi, lambendo laghi, passeggiando in riva al mare, con percorsi che mettano in connessione emergenze storico-culturali, archeologiche, geologiche o di tipo naturalistico.
Questa rete che si viene a creare, innerva il territorio, anche nelle sue parti meno frequentate, di una nuova linfa vitale in grado di generare nuove economie e in qualche case di rivitalizzare economie spente o in sofferenza.
Qual è la richiesta di questa ricerca alle amministrazioni, agli enti che gestiscono il territorio e il paesaggio in Italia?
Indubbiamente quella di investire nuovamente nel turismo come sviluppo di economie locali, che insieme contribuiscano alla crescita dell’economia nazionale.
Chiaramente si chiede anche di osare, investendo in un turismo innovativo, all’avanguardia rispetto al turismo tradizionale, ai circuiti delle città d’arte, delle località balneari o di montagna.
Giberti e Valenti chiedono di addentrarsi in un territorio caratterizzato da un paesaggio mozzafiato, già noto in tutto il mondo, facendo leva su dei punti nevralgici che possono diventare dei nuovi attrattori: siti archeologici, eccellenze naturalistiche, meraviglie archeologiche.
Archeonet è la proposta di lavorare su queste eccellenze, riportarle alla luce, conneterle con una buona infrastruttura nel territorio che permetta di muoversi agilmente, ma connetterle anche in un sistema informatico che raccolga tutti i musei tradizionali e non, che offra quindi una mappa interattiva con cui il vistatore può costruire autonomamente da casa il suo Viaggio in Italia.
Ecco quindi mappe, che evidenziano vari aspetti del territorio Italiano: cosa c’è, cosa potrebbe esserci.
Che economia caratterizza oggi questi luoghi e che economie nuove e vitali potrebbero nascere e crescere in futuro.
Archeonet è un libro dinamico, è esso stesso una mappa attraverso cui il lettore può muoversi in maniera critica e indipendente, valutando da sé la bontà di una proposta sia dal puntodi vista dei dati, che delle mappe, dei disegni che aiutano a capire come un progetto possa portare una trasformazione significatiiva sul territorio.
Open Air Museum, Ecomusei, Musei Archeologici e Parchi Archeologici diventano strumenti per il futuro del nostro paese: per una futura gestione del territorio dal punto di vista urbanistico e architettonico, dal punto di vista infrastrutturale, dal punto di vista turistico ed economico.
Queste nuove tipologie di museo, secondo Giberti e Valenti sono il motore per una trasformazione del territorio e per lo sviluppo di una nuova economia, in ultima analisi per la rivitalizzazione complessiva di porzioni del paesaggio naturale e sociale che oggi soffrono la mancanza di crescita e un appesantimento delle istituzioni nel tentativo di gestire autonomamente un patrimonio molto vasto.


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Le stesse parole che sono alla base del lavoro di professionisti, professori, ricercatori e studenti che perseguono con caparbietà e tenacia l’obiettivo di spostare l’asticella della conoscenza oltre al sapere consolidato.

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Finito di stampare nel mese di Ottobre 2011
presso Cromografica Europea, Rho (MIlano)
ISBN 9788895185330