il nuovo palazzo municipale, con i suoi volumi semplici e sovrapposti, disegna limiti e vuoti entro cui costruire relazioni a scala urbana; un edificio che si pone verso la città a servizio di recuperate connessioni distributive attraverso spazi aperti e relazioni verso la chiesa ed il tessuto urbano circostante. ne nasce una architettura che non rinnova i recinti murari dei modelli tipologici tradizionali, ma rielaborandone con consapevolezza gli schemi, rovescia il rapporto “interno/esterno” verso rinnovate relazioni civiche e sociali. una architettura solidamente ancorata al luogo per cui è stata immaginata. |