| Lo spazio definito dall’Hortus Conclusus traduceva formalmente un atteggiamento culturale di assoluta certezza e fede con il rigore geometrico delle sue forme, con i suoi percorsi rettilinei definiti dalla perfetta simmetria delle 4 lunghe aiuole.La cultura contemporanea ha definitivamente perso le sue certezze a favore di un relativismo che diviene presa di coscienza della impossibilità di riduzione del reale a semplici modelli mentali: il reale è complessità, flusso dinamico di inarrestabile mutazione.L’uomo è parte di tale complessità ed in essa trova il proprio equilibrio.
I rigidi confini del giardino intrappolano solo un frammento infinitesimo di questa immagine in rapido movimento: le superfici racchiuse dalle pareti perimetrali si sovrappongono contaminandosi vicendevolmente e all’interno del flusso il visitatore è libero di definire il proprio percorso, scegliere il proprio spazio di intimità o stabilire relazioni ergonomiche inaspettate con le sinuose geometrie del contesto. |
