claudia crostanzi
reporter
26.03.19
Vita in campagna: manuale per animali urbani.
Sempre più frequentemente si assiste ad un movimento di forza lavoro dai centri abitati alle campagne. La crisi finanziaria che ha colpito maggiormente la classe piccolo e medio borghese, ed in particolar modo i figli di tale classe, ha portato ad una sfiducia nei confronti delle possibilità occupazionali urbane. La Comunità Europea, dall’altro lato, favorisce tali spostamenti (probabilmente in previsione di una crisi occupazionale per i cosiddetti “lavoratori cognitivi” che per decenni si sono formati nelle università italiane con la promessa di un lavoro “umanistico”) con fondi e prestiti agevolati.
Questa scelta di vita deve però fare i conti con alcuni fattori ai quali, probabilmente, i nativi urbani non sono preparati. Oltre alle condizioni di lavoro, ci sono condizioni di vita diverse nelle abitazioni di campagna. Magari si sceglie di continuare la propria carriera di designer o di videomaker in un luogo romito delle province italiane. Non si è contadini, ma occorre fare i conti con la vita contadina. Ad esempio capita che non ci sia una rete fognaria municipale nelle vicinanze. Per lo scarico delle acque sporche o reflue, si necessita perciò di fosse biologiche e pozzi neri.
Per questo vogliamo proporre un piccolo manuale di istruzioni per animali da città trasferitisi in campagna. E vogliamo proprio partire dai rifiuti e dagli scarti.
Cos’è una fossa biologica?
La fossa biologica è un contenitore, realizzato in vari materiali, dal calcestruzzo al pvc, provvisto di due tubi: uno di entrata dei liquami e delle acque nere e grigie e uno di uscita, che porta l’acqua verso l’esterno. In caso di intasamento, poiché si rivela necessaria una ispezione, la fossa biologica è dotata di una botola.
Le fosse biologiche standard sono quelle che immettono acque parzialmente depurate in una rete fognaria. Le fosse Imhoff invece rendono possibile disperdere le acque sporche direttamente nel terreno, grazie ad un sistema di purificazione interno.
Come è fatta una fossa biologica standard?
Una fossa è composta da tre strati: uno per l’accumularsi delle acque grigie, ossia quelle acque che hanno residui in sospensione non molto grandi, uno per la depurazione delle acque che usciranno tramite un tubo e uno, quello più in basso, per i liquami.
La fossa biologica Imhoff
Questo tipo di fossa biologica, che disperde le acque sporche direttamente nel terreno dopo purificazione anaerobica, è formata da due strati: uno per la fermentazione dei fanghi (in basso) e una per la sedimentazione (in alto). La digestione anaerobica avviene grazie a dei batteri. È necessario sapere che questi batteri producono dei bio-gas che necessitano di sfiatatoi per essere espulsi. I liquami passati sotto questo processo vengono convogliati per l’essiccazione. In questo modo l’acqua, purificata, viene immessa nel terreno. Naturalmente è necessaria una autorizzazione della Asl per questo tipo di fossa.
Che cos’è un pozzo nero?
Il pozzo nero si distingue dalla fossa biologica perché raccoglie le acque sporche ma non le movimenta. È provvisto, quindi di un solo tubo di entrata.
Come si svuotano i pozzi neri?
Lo svuotamento dei pozzi neri deve necessita di pompe idrauliche apposite, le cosiddette pompe sommerse per acque nere o sporche o fecali. Si tratta di pompe che vengono immerse in profondità e che pompano i liquami in superficie per il loro smaltimento. Le monofase sono più economiche e adatte a usi domestici, mentre quelle trifase sono solitamente utilizzate nell’industria e nell’agricoltura. Vista la densità dei liquami trattati è opportuno dotarsi di pompe sommerse trituratrici, dotate di lame che tagliano i residui, rendendo il passaggio delle acque più semplice.
Le migliori pompe sommerse per acque nere
Se non siete esperti nel campo e vi ritrovate a non sapere veramente cosa fare, affidatevi a delle marche leader del settore: Lowara, Pedrollo e Caprari. Tutte queste marche hanno un sapere ormai decennale nella costruzione delle pompe. Sui loro siti sono presenti le tabelle tecniche per aiutarvi a sceglierle. Due sono le caratteristiche principali da prendere in considerazione:
La portata: ossia i metri cubi di acqua pompati all’ora dalla pompa sommersa per acque nere
La prevalenza: la potenza di pompaggio, ossia l’altezza alla quale la pompa riesce a spingere l’acqua. Nel caso dei pozzi neri questa caratteristica è fondamentale, visto che si tratta di pozzi in profondità.
Questa scelta di vita deve però fare i conti con alcuni fattori ai quali, probabilmente, i nativi urbani non sono preparati. Oltre alle condizioni di lavoro, ci sono condizioni di vita diverse nelle abitazioni di campagna. Magari si sceglie di continuare la propria carriera di designer o di videomaker in un luogo romito delle province italiane. Non si è contadini, ma occorre fare i conti con la vita contadina. Ad esempio capita che non ci sia una rete fognaria municipale nelle vicinanze. Per lo scarico delle acque sporche o reflue, si necessita perciò di fosse biologiche e pozzi neri.
Per questo vogliamo proporre un piccolo manuale di istruzioni per animali da città trasferitisi in campagna. E vogliamo proprio partire dai rifiuti e dagli scarti.
Cos’è una fossa biologica?
La fossa biologica è un contenitore, realizzato in vari materiali, dal calcestruzzo al pvc, provvisto di due tubi: uno di entrata dei liquami e delle acque nere e grigie e uno di uscita, che porta l’acqua verso l’esterno. In caso di intasamento, poiché si rivela necessaria una ispezione, la fossa biologica è dotata di una botola.
Le fosse biologiche standard sono quelle che immettono acque parzialmente depurate in una rete fognaria. Le fosse Imhoff invece rendono possibile disperdere le acque sporche direttamente nel terreno, grazie ad un sistema di purificazione interno.
Come è fatta una fossa biologica standard?
Una fossa è composta da tre strati: uno per l’accumularsi delle acque grigie, ossia quelle acque che hanno residui in sospensione non molto grandi, uno per la depurazione delle acque che usciranno tramite un tubo e uno, quello più in basso, per i liquami.
La fossa biologica Imhoff
Questo tipo di fossa biologica, che disperde le acque sporche direttamente nel terreno dopo purificazione anaerobica, è formata da due strati: uno per la fermentazione dei fanghi (in basso) e una per la sedimentazione (in alto). La digestione anaerobica avviene grazie a dei batteri. È necessario sapere che questi batteri producono dei bio-gas che necessitano di sfiatatoi per essere espulsi. I liquami passati sotto questo processo vengono convogliati per l’essiccazione. In questo modo l’acqua, purificata, viene immessa nel terreno. Naturalmente è necessaria una autorizzazione della Asl per questo tipo di fossa.
Che cos’è un pozzo nero?
Il pozzo nero si distingue dalla fossa biologica perché raccoglie le acque sporche ma non le movimenta. È provvisto, quindi di un solo tubo di entrata.
Come si svuotano i pozzi neri?
Lo svuotamento dei pozzi neri deve necessita di pompe idrauliche apposite, le cosiddette pompe sommerse per acque nere o sporche o fecali. Si tratta di pompe che vengono immerse in profondità e che pompano i liquami in superficie per il loro smaltimento. Le monofase sono più economiche e adatte a usi domestici, mentre quelle trifase sono solitamente utilizzate nell’industria e nell’agricoltura. Vista la densità dei liquami trattati è opportuno dotarsi di pompe sommerse trituratrici, dotate di lame che tagliano i residui, rendendo il passaggio delle acque più semplice.
Le migliori pompe sommerse per acque nere
Se non siete esperti nel campo e vi ritrovate a non sapere veramente cosa fare, affidatevi a delle marche leader del settore: Lowara, Pedrollo e Caprari. Tutte queste marche hanno un sapere ormai decennale nella costruzione delle pompe. Sui loro siti sono presenti le tabelle tecniche per aiutarvi a sceglierle. Due sono le caratteristiche principali da prendere in considerazione:
La portata: ossia i metri cubi di acqua pompati all’ora dalla pompa sommersa per acque nere
La prevalenza: la potenza di pompaggio, ossia l’altezza alla quale la pompa riesce a spingere l’acqua. Nel caso dei pozzi neri questa caratteristica è fondamentale, visto che si tratta di pozzi in profondità.