Perla Franco
Architetto d'interni
08.11.17
La dialettica dell'arredamento
La questione inerente l'arredamento degli ambienti, in particolare quelli domestici, è una problematica di grande importanza tanto per la sociologia quanto per la filosofia. La questione riguarda innanzitutto il concetto di casa e, per estensione, di "proprio": che cos'è il proprio? come si identifica una proprietà? Certo, una risposta agile potrebbe essere quella che fa capo alla legge: è "mio", è il mio "proprio", quel luogo che la legge identifica come tale. E' evidente però che ciò non basta a fare del "proprio" una casa. Gli inglesi fanno distinzione tra "house" e "home", dove la prima rappresenta la struttura fisica del luogo che chiamiamo "casa", mentre la seconda ne designa l'ambito più spirituale. Può perciò esistere una "house" che non sia "home": se scegliamo di abitare in una casa all'interno della quale "non ci sentiamo a casa", vuol dire che abbiamo eletto ad house qualcosa che non sarà mai home. Per trasformare la nostra casa nella "nostra-casa" abbiamo la necessità di riempirla di segni, che siano i nostri segni: di redigere un testo, di redarlo...in parole povere: di arredarla. L'arredamento passa attraverso una serie innumerevole di scelte: il nostro divano, la nostra lampada, il nostro letto, finanche il nostro profumo per ambienti o il nostro insetticida. Quando si parla di arredamento ogni elemento va tenuto in conto: gli elementi d'arredo, come nella filosofia di Baudrillard, sono tutti "segni": questi segni costituiscono un discorso. Più il discorso è coerente, coeso e credibile, più l'arredamento potrà dirsi riuscito e ben fatto. Per realizzare il vostro "discorso d'arredo" nella maniera più godibile ed elegante possibile, conviene rivolgersi a www.arredarecasaegiardino.com, portale con centinaia di soluzioni d'arredo pensate all'insegna del gusto e dell'eleganza.