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LUIGI CENTOLA
architetto
26.08.14
LA SFIDA DI UNA SCUOLA PER SALERNO E L’ARCHITETTURA
In Italia non esiste una Scuola indipendente di Architettura.
All’inizio del 2014 l’associazione e il portale NewItalianBlood lanciano la sfida per creare a Salerno un polo di ricerca, sperimentazione progettuale e formazione professionale all’avanguardia come ne esistono da tempo in Europa: Londra, Barcellona, Francoforte e più di recente Lione.
SCUOLA-LABORATORIO FONDATA SUL MERITO
La Scuola parte con il Master Architettura|Ambiente e le borse di studio offerte da NIB No Profit e JOBIZ Formazione. Al bando partecipano oltre 50 giovani professionisti da tutta Italia che saranno selezionati solo sulla base del merito. Si riscontra notevole interesse e spazio professionale per una formazione post-laurea di eccellenza guidata da progettisti italiani, non accademici, che lottano sul campo per realizzare opere di qualità; molti verranno a Salerno per offrire un contributo essenziale alla didattica e una serie di conferenze pubbliche.
Tredici giovani architetti romani e laziali si sono già iscritti al Master utilizzando borse formazione-lavoro, mentre alcune lungimiranti aziende hanno offerto cinque borse da assegnare ai migliori talenti campani entro il 29 agosto (www.newitalianblood.com). Sono in via di perfezionamento ulteriori partnership con enti, aziende e istituti bancari. La prima parte della sfida, creare una Scuola di Architettura indipendente, vicina al mondo del lavoro, si sta rapidamente trasformando in realtà. A settembre verrà reso pubblico l’elenco degli iscritti al Master che, nonostante la crisi, saranno una trentina. Salerno da novembre ad aprile ospiterà per la prima volta un laboratorio di progettisti che produrrà programmi, piani e strategie per il Mezzogiorno e il Paese. Un patrimonio di intelligenze e idee a disposizione per una nuova cultura della sostenibilità, dello spazio pubblico e delle città.
AZIONE LOCALE E RETE GLOBALE
La seconda parte della sfida prevede la scelta dei progetti da realizzare durante il Master in sinergia con i territori: Comuni, Parchi, Camere di Commercio, Distretti Turistici, Imprenditori, Banche, Fondazioni, Gruppi di azione locale, Diocesi e Associazioni come Libera, Agrorinasce, Legambiente, Wwf, SlowFood... Collaborazioni ed esperienze saranno indispensabili per provare a risolvere i diversi problemi attraverso idee-progetto e studi di fattibilità. Si punterà soprattutto a recuperare i tanti ‘Buchi Neri’ esistenti valorizzando patrimoni abbandonati e peculiarità locali inespresse. Particolarmente stimolante si prefigura il lavoro mirato al reperimento e all’utilizzo di risorse provenienti da donazioni, partenariati pubblico-privato, riuso di beni confiscati e fondi europei 2014-2020 per la riqualificazione urbana.
Salerno ospiterà ogni anno per sei mesi trenta architetti e ingegneri provenienti da tutta Italia mentre la Scuola, potenziando una già fitta rete di relazioni e scambi con i migliori studi di architettura, offrirà ai giovani protagonisti opportunità di lavoro e sbocchi professionali qualificati a partire dagli stage che seguono il Master. Dal Trentino Alto Adige alla Sicilia alcuni dei più innovativi atelier nazionali accoglieranno chi deciderà di rimanere in Italia, mentre coloro che vorranno scegliere un’esperienza in Europa, America o Cina troveranno porte aperte negli studi di progettazione internazionali.
CRITICA OPERATIVA E SFIDA CULTURALE
L’ultima parte della sfida di una Scuola di Architettura al Sud, senz’altro la più difficile, è posta sul piano culturale.
Ci vorrà ovviamente del tempo, ma soltanto attraverso la qualità e la concretezza dei progetti realizzati e della formazione si potrà consolidare una critica operativa che proponga alternative concrete al troppo spesso inefficace e inefficiente sistema dominante del Mezzogiorno: universitario, imprenditoriale, professionale e politico. Il bilancio provvisorio della Scuola lo si potrà stilare ad aprile 2015, al termine della prima edizione del Master Architettura|Ambiente e al lancio del secondo Master Paesaggio|Patrimonio.
Andare via dall’Italia, anche per gli Architetti, dovrà diventare una scelta e non una necessità, come suggeriva l’ex direttore generale della Luiss Pier Luigi Celli in un’amara lettera al figlio neolaureato pubblicata su ‘La Repubblica’, ammettendo il fallimento di una generazione. Nondimeno l’imbalsamazione e l’avversione tout court alla modernità promossa da alcune associazioni pseudo-ambientaliste e rilanciata periodicamente da teorici che vivono fuori dal tempo e dall’economia, troverà nella Scuola indipendente NIB il naturale riferimento alternativo per chi guarda al futuro con fiducia e speranza. Sviluppare autorevolezza, professionalità e sensibilità verso l’architettura e il paesaggio contemporanei incentivando ricerca e innovazione aiuterà i progettisti a ritrovare autostima, rispetto e un ruolo propulsivo determinante nella società di domani.
LUIGI CENTOLA - info@newitalianblood.com
Pubblicato su Il Mattino, martedi 26 agosto 2014