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Luigi Centola
Architetto
11.05.12
Buco Nero 9 > Tratti dismessi Autostrada SA/RC
I TRATTI ABBANDONATI DELL’AUTOSTRADA A3
RISARCIMENTI, LAVORO E SVILUPPO SOSTENIBILE PER IL TERRITORIO
ESTENSIONE E NUOVO INGRESSO DELL’OASI WWF DI PERSANO
(CAMPAGNA/CONTURSI)
Se provassimo a realizzare un sondaggio tra gli italiani il buco nero per eccellenza del nostro paese risulterebbe con ogni probabilità l’autostrada Salerno / Reggio Calabria. Chi non ha subito i disagi connessi ai cantieri per l’ammodernamento? Dopo una serie interminabile di ritardi e rinvii, i lavori sono stati più volte annunciati in conclusione per il 2013, proprio alla scadenza del mandato naturale di un governo che però da tempo non esiste più. In ogni caso per ultimare l’opera non solo manca qualche miliardo e quasi la metà dei 433km, ma anche la demolizione e la rinaturalizzazione di tutti quei tratti del vecchio percorso, decine di km e lunghi viadotti in cemento bypassati dal nuovo tracciato.
Nel territorio dei comuni di Contursi e Campagna due tratti abbandonati dell’autosole per circa 4km sono l’oggetto della nostra proposta di riuso immediato, alternativa a un’attesa dai tempi ignoti e di nessun beneficio per la collettività. Appare vantaggioso, in questo caso, evitare l’energivora e costosa demolizione nonché il successivo maquillage botanico, investendo invece nello sviluppo sostenibile, nella cura dell’ambiente, nel turismo slow e nell’economia locale.
Per una fortuita coincidenza l’Oasi Wwf di Persano e il fiume Sele si trovano pochi metri a valle di un grande viadotto abbandonato, facile da reimpiegare, oltre che come infrastruttura di supporto per l’installazione di pannelli fotovoltaici e generatori eolici integrati, anche come area di sosta e vertiginosa discesa all’area protetta tramite ascensore panoramico. Il viadotto lungo circa 500 metri costituisce un’eccezionale belvedere sulla valle del Sele e, cosa più importante, offre visibilità e accessibilità immediata all’Oasi naturalistica che oggi invece sconta un ingresso problematico, distante molti chilometri dall’autostrada.
Alcuni esperti hanno calcolato che l’autoproduzione e la vendita di energia pulita può sostenere gli investimenti necessari alla realizzazione e alla gestione del suddetto parco turistico-energetico disegnato sulle rovine autostradali, auspicabile appendice per l’Oasi.
Tuttavia, nonostante l’interesse da parte dei comuni e la disponibilità di alcuni imprenditori a utilizzare il viadotto come installazione solare ed eolica, non si è riusciti a dialogare con l’Anas. Giova ricordare che la stessa Anas nel 2005 proprio su queste aree organizzò un concorso di progettazione per un museo, promesso come parziale compensazione delle distruzioni archeologiche perpetrate durante la realizzazione della terza corsia. Il concorso, calato dall’alto, espletato, ma mai avviato verso la realizzazione, fu coordinato dall’ex consigliere Virano, attuale Presidente dell’Osservatorio TAV in Val di Susa, senza il preventivo e indispensabile coinvolgimento degli Enti locali, delle Soprintendenze, delle associazioni e dei cittadini.
Presidente Ciucci, ci rivolgiamo a lei in maniera diretta, quale migliore occasione di riscatto per l’immagine dell’Anas? Dimostrare attenzione e sensibilità allo sviluppo sostenibile di un territorio maltrattato attraverso investimenti mirati invece di disperdere i fondi in improduttive e tardive demolizioni, potrebbe ridare slancio all’azienda. A patto naturalmente che, ripartendo dal basso, stavolta Comuni, Provincia, Regione, Wwf e imprenditori propongano un progetto condiviso in grado di estendere l’Oasi creando, grazie alle idee e alla perseveranza di tutti, il lavoro che non c’è.
Pubblicato in versione adattata sul Corriere del Mezzogiorno dell'11 maggio 2012
RISARCIMENTI, LAVORO E SVILUPPO SOSTENIBILE PER IL TERRITORIO
ESTENSIONE E NUOVO INGRESSO DELL’OASI WWF DI PERSANO
(CAMPAGNA/CONTURSI)
Se provassimo a realizzare un sondaggio tra gli italiani il buco nero per eccellenza del nostro paese risulterebbe con ogni probabilità l’autostrada Salerno / Reggio Calabria. Chi non ha subito i disagi connessi ai cantieri per l’ammodernamento? Dopo una serie interminabile di ritardi e rinvii, i lavori sono stati più volte annunciati in conclusione per il 2013, proprio alla scadenza del mandato naturale di un governo che però da tempo non esiste più. In ogni caso per ultimare l’opera non solo manca qualche miliardo e quasi la metà dei 433km, ma anche la demolizione e la rinaturalizzazione di tutti quei tratti del vecchio percorso, decine di km e lunghi viadotti in cemento bypassati dal nuovo tracciato.
Nel territorio dei comuni di Contursi e Campagna due tratti abbandonati dell’autosole per circa 4km sono l’oggetto della nostra proposta di riuso immediato, alternativa a un’attesa dai tempi ignoti e di nessun beneficio per la collettività. Appare vantaggioso, in questo caso, evitare l’energivora e costosa demolizione nonché il successivo maquillage botanico, investendo invece nello sviluppo sostenibile, nella cura dell’ambiente, nel turismo slow e nell’economia locale.
Per una fortuita coincidenza l’Oasi Wwf di Persano e il fiume Sele si trovano pochi metri a valle di un grande viadotto abbandonato, facile da reimpiegare, oltre che come infrastruttura di supporto per l’installazione di pannelli fotovoltaici e generatori eolici integrati, anche come area di sosta e vertiginosa discesa all’area protetta tramite ascensore panoramico. Il viadotto lungo circa 500 metri costituisce un’eccezionale belvedere sulla valle del Sele e, cosa più importante, offre visibilità e accessibilità immediata all’Oasi naturalistica che oggi invece sconta un ingresso problematico, distante molti chilometri dall’autostrada.
Alcuni esperti hanno calcolato che l’autoproduzione e la vendita di energia pulita può sostenere gli investimenti necessari alla realizzazione e alla gestione del suddetto parco turistico-energetico disegnato sulle rovine autostradali, auspicabile appendice per l’Oasi.
Tuttavia, nonostante l’interesse da parte dei comuni e la disponibilità di alcuni imprenditori a utilizzare il viadotto come installazione solare ed eolica, non si è riusciti a dialogare con l’Anas. Giova ricordare che la stessa Anas nel 2005 proprio su queste aree organizzò un concorso di progettazione per un museo, promesso come parziale compensazione delle distruzioni archeologiche perpetrate durante la realizzazione della terza corsia. Il concorso, calato dall’alto, espletato, ma mai avviato verso la realizzazione, fu coordinato dall’ex consigliere Virano, attuale Presidente dell’Osservatorio TAV in Val di Susa, senza il preventivo e indispensabile coinvolgimento degli Enti locali, delle Soprintendenze, delle associazioni e dei cittadini.
Presidente Ciucci, ci rivolgiamo a lei in maniera diretta, quale migliore occasione di riscatto per l’immagine dell’Anas? Dimostrare attenzione e sensibilità allo sviluppo sostenibile di un territorio maltrattato attraverso investimenti mirati invece di disperdere i fondi in improduttive e tardive demolizioni, potrebbe ridare slancio all’azienda. A patto naturalmente che, ripartendo dal basso, stavolta Comuni, Provincia, Regione, Wwf e imprenditori propongano un progetto condiviso in grado di estendere l’Oasi creando, grazie alle idee e alla perseveranza di tutti, il lavoro che non c’è.
Pubblicato in versione adattata sul Corriere del Mezzogiorno dell'11 maggio 2012