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Luigi Centola
Architetto
23.04.12
Buco Nero 6 > Palasport e Container Cava
RIUSO LOW COST PER PALAEVENTI E PARCO SPORTIVO SU AREA CONTAINER
I> Palaeventi, cedere la cupola da 1000 posti a chi la richiede in attesa dei fondi regionali.
II> La Maddalena, primo concorso internazionale di progettazione dell’Amministrazione Galdi?
I buchi neri di Cava dei Tirreni sono esemplificativi di emergenze ed errori concentrati nelle zone di espansione. Palasport, inceneritore e viadotto, documentati nella sempre efficace ricostruzione di Schiavino, giacciono incompiuti da oltre 30 anni. A questi si aggiungono 5/6 campi container post-terremoto, ancora occupati dai senza tetto che, per fortuna, si smantelleranno presto.
Più che una proposta per una singola situazione, il tentativo, utile forse anche per altre Amministrazioni, è di offrire una ‘exit strategy’, attuabile in tempi brevi, per la riqualificazione e il riuso, anche in assenza di budget o di finanza creativa.
L’area di Pregiato, grazie al vuoto resosi disponibile dall’eliminazione dei container, alla demolizione del moncone di viadotto e al riuso del Palasport andrebbe risolta come progetto urbano complessivo che, invece di inseguire nuovi ambiziosi programmi, dovrebbe assecondare la vocazione del territorio e le necessità di associazioni e cittadini. Mi spiego.
Dal momento che la riconversione in Palaeventi dell’anacronistica cupola da 1000 posti, con pochi parcheggi e accessibilità precaria, non potrà competere per capienza con il PalaSele di Eboli (6000 posti) o l’erigendo PalaSalerno (8000 posti), perché non offrire semplicemente lo spazio esistente a chi lo richiede? Basterebbe una veloce operazione di tamponamento in materiale plastico delle parti verticali lasciate aperte, la messa in sicurezza e un impianto di illuminazione per poter utilizzare da subito il contenitore. Poche migliaia di Euro del Comune o di uno sponsor (si offre qualche illuminato imprenditore?) e qualche settimana di lavori nell’attesa dei 5 Milioni richiesti alla Regione.
D’altronde il grande spazio coperto era già utilizzato dagli sbandieratori, vanto internazionale della città. Nella stagione invernale dunque concessione gratuita, a rotazione, per gli allenamenti al coperto anche dei famosi trombonieri (un rimbombo micidiale?!) e degli sportivi in genere, mentre nel periodo estivo programmazione accurata con affitto per le attività di un polo fieristico senza eguali in provincia o nel capoluogo. Eventi sociali, enogastronomici o connessi all’agricoltura e ai prodotti tipici, mercato di fiori, di libri o dell’usato e per il commercio equo e solidale che generano posti di lavoro sostenendo l’economia locale.
In conclusione una veloce riflessione, sulla quale sarebbe interessante ascoltare la soluzione del Sindaco, qualificato esperto di procedure amministrative, per recuperare l’area container della Maddalena a Rotolo. Il buco nero, liberato dalle baracche ricostruite più a monte come ‘social housing’, si presta perfettamente a diventare un parco dello sport realizzabile integralmente a spese del privato affidatario delle residenze. Il primo concorso internazionale di progettazione dell’Amministrazione Galdi?
Pubblicato in versione adattata sul Corriere del Mezzogiorno di venerdì 20 aprile 2012
I> Palaeventi, cedere la cupola da 1000 posti a chi la richiede in attesa dei fondi regionali.
II> La Maddalena, primo concorso internazionale di progettazione dell’Amministrazione Galdi?
I buchi neri di Cava dei Tirreni sono esemplificativi di emergenze ed errori concentrati nelle zone di espansione. Palasport, inceneritore e viadotto, documentati nella sempre efficace ricostruzione di Schiavino, giacciono incompiuti da oltre 30 anni. A questi si aggiungono 5/6 campi container post-terremoto, ancora occupati dai senza tetto che, per fortuna, si smantelleranno presto.
Più che una proposta per una singola situazione, il tentativo, utile forse anche per altre Amministrazioni, è di offrire una ‘exit strategy’, attuabile in tempi brevi, per la riqualificazione e il riuso, anche in assenza di budget o di finanza creativa.
L’area di Pregiato, grazie al vuoto resosi disponibile dall’eliminazione dei container, alla demolizione del moncone di viadotto e al riuso del Palasport andrebbe risolta come progetto urbano complessivo che, invece di inseguire nuovi ambiziosi programmi, dovrebbe assecondare la vocazione del territorio e le necessità di associazioni e cittadini. Mi spiego.
Dal momento che la riconversione in Palaeventi dell’anacronistica cupola da 1000 posti, con pochi parcheggi e accessibilità precaria, non potrà competere per capienza con il PalaSele di Eboli (6000 posti) o l’erigendo PalaSalerno (8000 posti), perché non offrire semplicemente lo spazio esistente a chi lo richiede? Basterebbe una veloce operazione di tamponamento in materiale plastico delle parti verticali lasciate aperte, la messa in sicurezza e un impianto di illuminazione per poter utilizzare da subito il contenitore. Poche migliaia di Euro del Comune o di uno sponsor (si offre qualche illuminato imprenditore?) e qualche settimana di lavori nell’attesa dei 5 Milioni richiesti alla Regione.
D’altronde il grande spazio coperto era già utilizzato dagli sbandieratori, vanto internazionale della città. Nella stagione invernale dunque concessione gratuita, a rotazione, per gli allenamenti al coperto anche dei famosi trombonieri (un rimbombo micidiale?!) e degli sportivi in genere, mentre nel periodo estivo programmazione accurata con affitto per le attività di un polo fieristico senza eguali in provincia o nel capoluogo. Eventi sociali, enogastronomici o connessi all’agricoltura e ai prodotti tipici, mercato di fiori, di libri o dell’usato e per il commercio equo e solidale che generano posti di lavoro sostenendo l’economia locale.
In conclusione una veloce riflessione, sulla quale sarebbe interessante ascoltare la soluzione del Sindaco, qualificato esperto di procedure amministrative, per recuperare l’area container della Maddalena a Rotolo. Il buco nero, liberato dalle baracche ricostruite più a monte come ‘social housing’, si presta perfettamente a diventare un parco dello sport realizzabile integralmente a spese del privato affidatario delle residenze. Il primo concorso internazionale di progettazione dell’Amministrazione Galdi?
Pubblicato in versione adattata sul Corriere del Mezzogiorno di venerdì 20 aprile 2012