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Il gruppo affronta una ricerca sulla capacità dell’architettura di stabilire rapporti di tipo interattivo con le persone che la frequentano. In questo percorso emerge come centrale il concetto di flessibilità, come capacità, di un oggetto o di un processo, di permettere rapidi, e al limite continui, cambiamenti. L’obiettivo è uno spazio che permette la continua interpretazione e stimola creativamente gli utenti, approfittando delle frizioni e della prossimità per restituire alla città dei luoghi privilegiati per inventare alternative di sviluppo. Utilizzando materiali inconsueti, elementi sottratti da una connotazione precisa, vengono animati, grazie all’interazione delle persone, dei luoghi che si rigenerano continuamente come le pratiche che accolgono.