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Nuovo parco di Arrecife
Lanzarote
Il Comune di Arrecife, capitale di Lanzarote, isola dell’Arcipelago delle Canarie, ha bandito questo concorso a inviti per la realizzazione di un nuovo grande parco (circa 6 ha) per la cittadina. Il contesto paesaggistico e ambientale di Lanzarote è del tutto peculiare e il suo valore costituisce una risorsa da mantenere e arricchire, sia in termini di panoramicità che di scelta dei dispositivi progettuali più idonei alle condizioni climatiche dell’isola (elevata ventosità e siccità). Alla scala territoriale, la nostra proposta intende il parco come un tassello di un sistema più esteso di spazi pubblici lineari e non come un recinto circoscritto, sviluppando alcune intuizioni implicite della pianificazione locale vigente. Nello specifico, il progetto propone: > Un disegno planimetrico del parco che consenta la creazione di una spina pubblica più estesa, un “activity corridor” ininterrotto (e di spessore variabile) in grado di innervare l’intera città, da nord a sud. In tal modo, il parco si converte nell’episodio urbano più importante legato ad altri spazi pubblici attraverso percorsi di mobilità lenta. In particolare, il margine ovest dell’area è concepito come la soglia del parco vero e proprio e si configura come un pettine di percorsi il cui ritmo è modulato nel rispetto delle caratteristiche morfologiche del tessuto urbano dell’intorno; su questo margine si attestano le principali funzioni pubbliche (caffetteria, aree per lo sport). > Una composizione attenta del “suolo”, capace di valorizzare la percezione di un orizzonte straordinario. A tal fine, l’area nord del parco, affacciata sul panorama più suggestivo, è convertita in una sorta di cornice paesaggistica. La modulazione microtopografica e la collocazione degli elementi vegetali sono concepite allo scopo di valorizzare le viste sui vulcani e l’area che ne risulta si converte in una sorta di cavea aperta sul paesaggio, in cui allestire spettacoli all’aperto, come richiesto dal programma di concorso. > Un sistema di “isole verdi”, collocate all’interno di due grandi “crateri”, che articolano lo spazio centrale del parco attraverso una lieve modellazione del terreno. Mentre l’esterno dei crateri si presenta come uno spazio per lo più secco, l’interno presenta una vegetazione concentrata ed esuberante. Dato il clima estremamente ostile, i crateri permettono di creare un microclima umido, configurando uno spazio protetto dal vento, che rende possibile lo sviluppo delle masse vegetali (le specie prescelte sono autoctone o adattate). La tecnica riprende, ad una scala maggiore, la tradizione rurale a cui si fa ricorso nella regione della Geria, dove i contadini, attraverso l’uso di muretti disposti in forma di mezza luna, riescono a coltivare la vite in un contesto ambientale altrimenti molto ostile.