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Up and Down
Travertino Romano 2009- Roma/Tivoli - third prize
L’intervento propone la riqualificazione di piazza Sforza Cesarini, sita nel centro storico di Roma. Il luogo è in condizione di semi-abbandono e mostra segni di degrado evidenti. Attualmente la piazza è dominata da una grande statua con basamento in pietra che non ne permette la piena fruibilità. Il progetto prevede la collocazione della statua in altro luogo e l’utilizzo di materiali lapidei propri del territorio laziale affiancati da materiali contemporanei a basso costo. Sopra ad una pavimentazione in cemento vibrato lucido che costituisce il livello zero della piazza, si appoggiano dei piani in travertino romano che formano delle ampie scalinate irregolari da fruire liberamente. Sulla più grande delle piccole isole, formate dai leggeri piani di travertino, si eleva un muro in blocchi grezzi di pregiato travertino romano, che racchiude uno spazio più intimo dal quale si può dominare tutta la piazza. In una sottile vasca affiancata al muro, una lamina di acqua scorre e poi si getta in un sistema di ricircolo che la riammette in un sistema chiuso. Le altre due isole, costituite sempre dai piani in travertino, hanno funzioni diverse. La più piccola delle due accoglie sedute in travertino più scuro; l’isola che separa fisicamente la piazza da Corso Vittorio Emanuele II, è rafforzata in questo compito da un lungo muro, costituito nuovamente in blocchi di travertino grezzo. L’intervento progettuale intende principalmente migliorare la fruibilità della piazza ampliando gli spazi visivi, ma al contempo intende proteggerla dal traffico intenso di Corso Vittorio Emanuele II. L’utilizzo del travertino romano in due qualità distinte, una levigata per la pavimentazione, ed una per la costituzione dei muri e delle sedute, vuole rispettare la tradizione dei materiali lapidei romani e garantisce una “decorazione senza decorazione” della piazza: è noto l’utilizzo del travertino romano nelle opere di architettura più rilevanti della capitale negli ultimi due millenni. Nella pratica senza appesantire il progetto, la contrapposizione forte tra un materiale moderno e povero come il cemento, ed il pregiato travertino, arricchisce la piazza senza inficiarne l’utilizzo da parte dei fruitori. Ad una illuminazione diurna assicurata dalla luminosità del travertino, che in uno slargo come piazza Sforza Cesarini, circondato da alti palazzi avrebbe altrimenti una insufficiente illuminazione nei mesi invernali, si aggiunge il vantaggio di un microclima più mite nei mesi estivi, data la capacità di riflessione ed assorbimento del calore da parte di un materiale lapideo di così alta qualità. Il vantaggio della luminosità del travertino è sfruttato anche nelle ore notturne, con una illuminazione artificiale progettata per ottenere risparmio energetico e rendimenti cromatici surreali, che si specchiano nel travertino della pavimentazione creando un ambiente accogliente e giocoso. Luci soffuse, puntuali ed infine lineari,come alla base dei piani di travertino per sottolinearne la leggerezza fluttuante in contrasto con la solidità degli stessi, si alternano per assicurare una illuminazione di impatto emotivo. Il progetto è completato da una vegetazione poco invadente degli spazi, ordinata in due lunghe siepi geometriche che costeggiano i setti murari, 6 specie ad alto fusto già presenti sotto cui ripararsi dai raggi del sole nelle ore più calde, ed un nuovo albero di medie dimensioni, che crea un gioco di ombre con la vasca d’acqua.