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Immersa in una foresta di faggi nell’Appennino tosco-emiliano, una villetta degli anni ’60, uguale a mille altre di cui è disseminato l’intero territorio italiano, è il punto di partenza del progetto. Una casetta banale: il muro intonacato, le finestre con le tapparelle avvolgibili, il tetto in tegole marsigliesi e l’immancabile composizione in pianta fatta di continue “riseghe” dei muri perimetrali. Nell’ambito di una ristrutturazione che avviene dopo mezzo secolo di onorato servizio, proponiamo alla committenza un’operazione progettuale semplicissima, un unico gesto architettonico: una loggia. Mantenendo invariata la preesistenza, la loggia viene ripetuta sui quattro lati dell’edificio espandendo il volume abitabile pur senza aumenti di cubatura. Le due entità rimangono fortemente distinte: la preesistenza intonacata bianca, la loggia in legno lamellare.