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Il Parco sorge sull’area della scuola elementare F. Jovine, il cui crollo, in occasione del sisma del 31 ottobre 2002, provocò la morte di 27 bambini e di una maestra. Il progetto si estende attraverso un percorso reale che vuole essere un cammino di meditazione, memoria e preghiera. Temi del Parco sono il cammino della vita, l’istante della tragedia e il percorso di elaborazione del lutto. I ricorsi neri sottolineano i camminamenti che bruscamente si interrompono incontrando l’area sacra dei ruderi, così come bruscamente, in quel punto, si sono interrotti i cammini di tante vite: il vuoto e l’assenza coincidono con l’istante irreversibile della tragedia. Quindi anche i camminamenti riprendono, per condurre sino alla fine del Parco, momento di ricongiunzione spirituale per i familiari, a rappresentare che la vita può riprendere veramente solo dopo l’elaborazione del lutto.