EKP2088
Alessia Ruzza
24.05.12
INTERVISTA a EKP2088 di Alessia Ruzza (05/03/2012)
Come è nato il vostro gruppo?
Silvia: Il gruppo è nato più che altro dalla voglia di “mettersi in gioco”. Io e Laura ci siamo conosciute nel 2000 al primo anno di Architettura ad Ascoli Piceno. A dir la verità all’inizio non ci si sopportava molto, entrambe troppo esibizioniste e di caratteri opposti: io molto razionale, lei molto fantasista. Poi però abbiamo avuto la fortuna di “incontrarci” durante un laboratorio di progettazione, e lì abbiamo capito di lavorare bene insieme, perché quello che inizialmente sembrava una differenza enorme tra noi, si è rivelata la nostra fortuna: insieme ci si completava. Negli anni, la nostra è diventata una grande Amicizia, che seguita da questa grande passione, l’Architettura, ci ha portate a lasciare la piccola Ascoli per cercare nuove avventure. È così che siamo giunte in Francia, insieme ancora una volta!!! Elise, la terza componente del gruppo, non l’abbiamo conosciuta subito, solamente nel 2008. Era una collega di lavoro di Laura, e dato che avevamo deciso di partecipare ad un concorso di giardini a Bilbao, abbiamo deciso di coinvolgere anche lei e ben altri 3 colleghi. Un gruppo di 6 persone che inizialmente dovevano formare l’EKP2088. Dopo BilbaoJardín, il gruppo si è ristretto, siamo rimaste in 3: Silvia, Laura e Elise. Ed Elise, si può dire che, è stata il nostro “anello mancante”.
Laura: Insieme abbiamo capito che la forza é nel completarsi. Insieme si possono fare molte cose, insieme si cresce, insieme ci si completa e ciascuno ritrova la sua parte nel lavoro fatto insieme. Elise è entrata a far parte del gruppo con lo stesso spirito d’iniziativa e di ricerca con il quale io e Silvia avevamo impostato la nostra maniera di lavorare. L’incontro con la gente, l’esperienza di nuovi progetti, e il sentimento di crescere insieme ci lega sempre più: ecco in cosa consiste la forza del gruppo, oggi!
Cosa significa EKP2088?
Laura: E’ un nome che vuol dire GRUPPO, un nome che funziona pronunciandolo EKiP , come “équipe” nella lingua francese. Un nome quindi nato in Francia, ma pronto a farsi conoscere in Italia, e in tutta Europa, e perché no, dal mondo intero. 2088 è l’anno in cui il progetto di Bilbao, veniva proiettato: una data da ricordare e da costruire. Un anno nel quale tutto sarà a portate di mano, i prodotti locali resteranno locali e la gente si sposterà con mezzi ecologici. EKP2088 è quindi un’utopia racchiusa in un nome!
Come gestite il vostro lavoro di gruppo stando in Francia e in Italia?
Laura: Le nostre vite sono molto diverse, ma il gruppo ci unisce, e riusciamo a lavorare insieme a distanza e con un’ottica differente. Il tempo e la geografia, fanno del gruppo qualcosa di speciale. Oltre le frontiere, ci si incontra via web e si lavora a dei progetti comuni, nei quali ciascuna di noi ha il proprio ruolo e la propria immagine. Uno scambio equo che ci arricchisce. Bisogna ammettere che la distanza é a volte difficile da gestire, soprattutto quando la necessita di trovarsi tutte e tre é urgente: la risolutezza in questi casi é il nostro punto forte! Sappiamo che, una buona organizzazione e un planning comune sta alla base della riuscita del gruppo. Siamo tenaci e crediamo nella forza dei nostri progetti.
Come vi siete avvicinate all'architettura del paesaggio?
Silvia: Bella domanda! Per divertimento a dir la verità! Nel 2006 abbiamo scoperto il Festival des jardins de Chaumont-sur-Loire, in Francia, e in quell’occasione, io e Laura ci siamo dette “Perché non partecipare?”, è così che ci siamo avvicinate a questo campo!
Laura: Prima di entrare all’università’ di architettura, ho studiato per molto anni l’Arte, pittorica e decorativa, e durante quegli anni mi hanno insegnato ad osservare e osservando ho preso coscienza del paesaggio. Grazie agli studi dell’architettura ho acquisito gli strumenti utili per mettere in pratica ciò che ho imparato dal paesaggio. Mi sento unita al paesaggio ancor prima che all’architettura.
Elise: Totalement par hasard! L’idée de participer à des concours d’idée de paysage m’avait toujours attirée sans que je ne me jette jamais à l’eau, jusqu’à la proposition de Laura de joindre à Silvia, elle et d’autres amis, pour le projet BilbaoJardín. (Traduzione: Totalmente per caso! L’idea di partecipare a dei concorsi di idee di paesaggio mi ha da sempre interessato, senza mai averne avuto l’occasione di partecipare, fino al giorno in cui Laura mi ha proposto di lavorare con lei , Silvia e altri amici, al progetto di Bilbao.
Come nascono i vostri progetti?
Laura: I nostri progetti prendono ispirazione da ciò che ci circonda, dalle sensazioni che sentiamo nel proporre certi temi. E’ sulla nostra pelle che sentiamo se vale la pena, o no, lanciarsi in un progetto. Il buon progetto é quello che si fa insieme e che “é capace di comunicare un messaggio semplice e efficace”. Forse é per questo che tre architetti si ritrovano a fare Architettura del Paesaggio. Ci siamo resi conto che l’architettura é prima di tutto paesaggio.
Elise: Soit pour le projet “A Floresta de Infancia”, comme pour le concours du jardin de Bilbao, nous souhaitions aborder le thème de manière ludique pour faire passer un message. Nous avons commencé par nous raconter une histoire... (Traduzione: Sia per il progetto “A Floresta de Infancia”, come per il concorso del giardino di Bilbao, abbiamo voluto affrontare il tema in maniera ludica per lanciare un messaggio. Abbiamo iniziato con il raccontarci una storia...)
Le città e manifestazioni dove siete state fin'ora?
Silvia: Nel 2009 abbiamo partecipato al 2° Festival Internacional de Bilbao Jardín con il progetto “¡Quiero un jardín!”: un parcheggio trasformato in giardino per ridare nuovi orizzonti verdi alla città.
Nel 2010, ho partecipato a nome del gruppo al 1° Park(ing) Day di Ascoli Piceno, organizzato durante la manifestazione sull’ambiente “Salva…guardando 2010”.
Nel 2011 in Portogallo siamo state selezionate al 7° Festival de Ponte de Lima con “A floresta de infância”: un giardino che, alla scala del bambino, si doveva percepire come una Foresta, o meglio una “foresta-scuola”, dove si poteva correre in tutte le direzioni, seguire i sentieri, giocare o sedersi sugli alberi diventati sedioline, per sognare, pensare e riflettere.
E per ultimo il SUN.Lab 2011 di Rimini, con il prototipo “ParkGreen”, non più quindi un’istallazione temporanea di “parcheggio-giardino”, ma un vero e proprio kit di montaggio per avere il proprio angolo di paradiso pronto da montare.
Potete darci una piccola anticipazione sui progetti futuri?
Silvia: Per il momento possiamo solo dirvi che vi aspettiamo tutti a VerdeCittà 2012, a Padova, dal 30 marzo al 1 aprile. Per altre manifestazioni e progetti teniamo aggiornata continuamente la nostra pagina Facebook, "Pensare in Verde"
Laura: A nome del nostro gruppo, sto partecipando alla creazione di un’associazione francese, che ha come scopo il divulgare un messaggio comune: l’architettura e il suo paesaggio, oggi. Un associazione che cercherà di sensibilizzare i cittadini ad avere un nuovo sguardo, sulla città nella quale vivono e il resto del mondo. Proporremo come primo evento, previsto per settembre 2012, il “Parkingreen”: una giornata per occupare i parcheggi e trasformarli in spazi verdi. Il gruppo parteciperà come attore attivo, e all’occasione presenteremo altri progetti legati alla volontà di rendere le nostre città aperte al dialogo e alla crescita, perché é importante per noi che il paesaggio urbano si apri e lasci spazio al paesaggio naturale.
Elise: J’aimerai continuer à poursuivre cette collaboration, plutôt fructueuse! Sur des projets de paysages mais aussi d’architecture, etc... (Traduzione: Vorrei poter continuare questa collaborazione, abbastanza fruttuosa! Con dei progetti di paesaggio ma anche architettura, etc…)
Ve la sentite di dare qualche consiglio ai giovani che vogliono emergere come voi?
Silvia: Bisogna avere il coraggio di farsi avanti e come dicevo prima, di “mettersi in gioco”!
Elise: Je ne sais pas si on émerge, mais comme le dit Silvia, il faut se jeter à l’eau! Qui ne tente rien n’a rien! Alors, lancez-vous, osez et ne perdez pas votre fil conducteur et votre objectif de vue! (Traduzione: Non so se ci si mette in evidenza, ma come dice Silvia, bisogna buttarsi! chi non rischia nulla, non avrà nulla! Allora, lanciatevi, osate e non perdete di vista il vostro filo conduttore e il vostro obiettivo!)
Laura: Non lasciatevi abbattere dalle apparenze e dalle difficoltà di una società in discesa. La forza é là dove noi e voi la mettiamo. Credete in quello che fate e ne uscirete sempre vincitori.
Avete dei modelli ai quali vi ispirate?
Laura: L’ispirazione viene dall’osservazione di ciò che ci circonda e dalla società nella quale viviamo. Tutto intorno a noi é messaggio, e tutto intorno a noi aspetta solo di essere visto, osservato e messo in evidenza. Il messaggio che si vuole lanciare passa attraverso i nostri progetti.
Elise: J’apprécie beaucoup le travail de la paysagiste et artiste américaine Martha Schwartz ainsi que les projets et actions menées par le collectif franco-argentin Coloco. (Traduzione: Apprezzo molto il lavoro della paesaggista e artista americana Martha Schwartz , e i progetti e azioni portate avanti dal collettivo franco-argentino Coloco).
Come lo vedete il futuro lavorativo di noi giovani nell'ambito di paesaggi e giardini?
Silvia: In Italia la situazione è molto difficile, e secondo me, questo campo ancora non viene totalmente preso in considerazione. La figura del Paesaggista, come quella dell’Architetto, non viene troppo valorizzata, e pensare che viviamo in un paese con i più bei paesaggi e alcune delle più belle architetture che esistono in Europa.
Elise: En France c’est un peu la même chose, les domaines du paysages et de l’architecture sont encore trop souvent considérés comme élitistes et inaccessibles et le recours au paysagiste ou à l’architecte est, pour la majorité des gens, loin d’être un réflexe. Il y a aujourd’hui, pour les jeunes professionnels, un réel travail de communication et de divulgation à mener afin de démocratiser ces domaines et de les rendre accessibles à tous. (Traduzione: In Francia è un po’ la stessa cosa. Il paesaggio e l'architettura sono ancora troppo spesso considerati come temi elitari ed inaccessibili, ed il ricorso al paesaggista o all'architetto è, per la maggior parte delle persone, un pensiero lontano. Oggi, per i giovani professionisti, c’è la necessità di condurre una campagna di comunicazione e divulgazione, per democratizzare questi campi e renderli accessibili a tutti).
Laura: Il futuro, è un cammino da fare insieme: architetti, paesaggisti, artisti, amministrazioni, clienti. Tutti insieme formiamo un’unica équipe (GRUPPO) che si completa, e solo il rispetto delle proprie capacità, dei mestieri e della voglia di costruire sarà alla base di un avvenire comune.
CONTATTI EKP2088
Arch. Silvia Petrini, Arch. Laura Feliciani, Arch. Elise Le Duc
ekp2088@gmail.com
Archilovers: EKP2088
Blog: pensareinverde.blogspot.it
Facebook: Pensare in Verde
BLOG ALESSIA RUZZA
alessialandscapedesign.blogspot.it
Silvia: Il gruppo è nato più che altro dalla voglia di “mettersi in gioco”. Io e Laura ci siamo conosciute nel 2000 al primo anno di Architettura ad Ascoli Piceno. A dir la verità all’inizio non ci si sopportava molto, entrambe troppo esibizioniste e di caratteri opposti: io molto razionale, lei molto fantasista. Poi però abbiamo avuto la fortuna di “incontrarci” durante un laboratorio di progettazione, e lì abbiamo capito di lavorare bene insieme, perché quello che inizialmente sembrava una differenza enorme tra noi, si è rivelata la nostra fortuna: insieme ci si completava. Negli anni, la nostra è diventata una grande Amicizia, che seguita da questa grande passione, l’Architettura, ci ha portate a lasciare la piccola Ascoli per cercare nuove avventure. È così che siamo giunte in Francia, insieme ancora una volta!!! Elise, la terza componente del gruppo, non l’abbiamo conosciuta subito, solamente nel 2008. Era una collega di lavoro di Laura, e dato che avevamo deciso di partecipare ad un concorso di giardini a Bilbao, abbiamo deciso di coinvolgere anche lei e ben altri 3 colleghi. Un gruppo di 6 persone che inizialmente dovevano formare l’EKP2088. Dopo BilbaoJardín, il gruppo si è ristretto, siamo rimaste in 3: Silvia, Laura e Elise. Ed Elise, si può dire che, è stata il nostro “anello mancante”.
Laura: Insieme abbiamo capito che la forza é nel completarsi. Insieme si possono fare molte cose, insieme si cresce, insieme ci si completa e ciascuno ritrova la sua parte nel lavoro fatto insieme. Elise è entrata a far parte del gruppo con lo stesso spirito d’iniziativa e di ricerca con il quale io e Silvia avevamo impostato la nostra maniera di lavorare. L’incontro con la gente, l’esperienza di nuovi progetti, e il sentimento di crescere insieme ci lega sempre più: ecco in cosa consiste la forza del gruppo, oggi!
Cosa significa EKP2088?
Laura: E’ un nome che vuol dire GRUPPO, un nome che funziona pronunciandolo EKiP , come “équipe” nella lingua francese. Un nome quindi nato in Francia, ma pronto a farsi conoscere in Italia, e in tutta Europa, e perché no, dal mondo intero. 2088 è l’anno in cui il progetto di Bilbao, veniva proiettato: una data da ricordare e da costruire. Un anno nel quale tutto sarà a portate di mano, i prodotti locali resteranno locali e la gente si sposterà con mezzi ecologici. EKP2088 è quindi un’utopia racchiusa in un nome!
Come gestite il vostro lavoro di gruppo stando in Francia e in Italia?
Laura: Le nostre vite sono molto diverse, ma il gruppo ci unisce, e riusciamo a lavorare insieme a distanza e con un’ottica differente. Il tempo e la geografia, fanno del gruppo qualcosa di speciale. Oltre le frontiere, ci si incontra via web e si lavora a dei progetti comuni, nei quali ciascuna di noi ha il proprio ruolo e la propria immagine. Uno scambio equo che ci arricchisce. Bisogna ammettere che la distanza é a volte difficile da gestire, soprattutto quando la necessita di trovarsi tutte e tre é urgente: la risolutezza in questi casi é il nostro punto forte! Sappiamo che, una buona organizzazione e un planning comune sta alla base della riuscita del gruppo. Siamo tenaci e crediamo nella forza dei nostri progetti.
Come vi siete avvicinate all'architettura del paesaggio?
Silvia: Bella domanda! Per divertimento a dir la verità! Nel 2006 abbiamo scoperto il Festival des jardins de Chaumont-sur-Loire, in Francia, e in quell’occasione, io e Laura ci siamo dette “Perché non partecipare?”, è così che ci siamo avvicinate a questo campo!
Laura: Prima di entrare all’università’ di architettura, ho studiato per molto anni l’Arte, pittorica e decorativa, e durante quegli anni mi hanno insegnato ad osservare e osservando ho preso coscienza del paesaggio. Grazie agli studi dell’architettura ho acquisito gli strumenti utili per mettere in pratica ciò che ho imparato dal paesaggio. Mi sento unita al paesaggio ancor prima che all’architettura.
Elise: Totalement par hasard! L’idée de participer à des concours d’idée de paysage m’avait toujours attirée sans que je ne me jette jamais à l’eau, jusqu’à la proposition de Laura de joindre à Silvia, elle et d’autres amis, pour le projet BilbaoJardín. (Traduzione: Totalmente per caso! L’idea di partecipare a dei concorsi di idee di paesaggio mi ha da sempre interessato, senza mai averne avuto l’occasione di partecipare, fino al giorno in cui Laura mi ha proposto di lavorare con lei , Silvia e altri amici, al progetto di Bilbao.
Come nascono i vostri progetti?
Laura: I nostri progetti prendono ispirazione da ciò che ci circonda, dalle sensazioni che sentiamo nel proporre certi temi. E’ sulla nostra pelle che sentiamo se vale la pena, o no, lanciarsi in un progetto. Il buon progetto é quello che si fa insieme e che “é capace di comunicare un messaggio semplice e efficace”. Forse é per questo che tre architetti si ritrovano a fare Architettura del Paesaggio. Ci siamo resi conto che l’architettura é prima di tutto paesaggio.
Elise: Soit pour le projet “A Floresta de Infancia”, comme pour le concours du jardin de Bilbao, nous souhaitions aborder le thème de manière ludique pour faire passer un message. Nous avons commencé par nous raconter une histoire... (Traduzione: Sia per il progetto “A Floresta de Infancia”, come per il concorso del giardino di Bilbao, abbiamo voluto affrontare il tema in maniera ludica per lanciare un messaggio. Abbiamo iniziato con il raccontarci una storia...)
Le città e manifestazioni dove siete state fin'ora?
Silvia: Nel 2009 abbiamo partecipato al 2° Festival Internacional de Bilbao Jardín con il progetto “¡Quiero un jardín!”: un parcheggio trasformato in giardino per ridare nuovi orizzonti verdi alla città.
Nel 2010, ho partecipato a nome del gruppo al 1° Park(ing) Day di Ascoli Piceno, organizzato durante la manifestazione sull’ambiente “Salva…guardando 2010”.
Nel 2011 in Portogallo siamo state selezionate al 7° Festival de Ponte de Lima con “A floresta de infância”: un giardino che, alla scala del bambino, si doveva percepire come una Foresta, o meglio una “foresta-scuola”, dove si poteva correre in tutte le direzioni, seguire i sentieri, giocare o sedersi sugli alberi diventati sedioline, per sognare, pensare e riflettere.
E per ultimo il SUN.Lab 2011 di Rimini, con il prototipo “ParkGreen”, non più quindi un’istallazione temporanea di “parcheggio-giardino”, ma un vero e proprio kit di montaggio per avere il proprio angolo di paradiso pronto da montare.
Potete darci una piccola anticipazione sui progetti futuri?
Silvia: Per il momento possiamo solo dirvi che vi aspettiamo tutti a VerdeCittà 2012, a Padova, dal 30 marzo al 1 aprile. Per altre manifestazioni e progetti teniamo aggiornata continuamente la nostra pagina Facebook, "Pensare in Verde"
Laura: A nome del nostro gruppo, sto partecipando alla creazione di un’associazione francese, che ha come scopo il divulgare un messaggio comune: l’architettura e il suo paesaggio, oggi. Un associazione che cercherà di sensibilizzare i cittadini ad avere un nuovo sguardo, sulla città nella quale vivono e il resto del mondo. Proporremo come primo evento, previsto per settembre 2012, il “Parkingreen”: una giornata per occupare i parcheggi e trasformarli in spazi verdi. Il gruppo parteciperà come attore attivo, e all’occasione presenteremo altri progetti legati alla volontà di rendere le nostre città aperte al dialogo e alla crescita, perché é importante per noi che il paesaggio urbano si apri e lasci spazio al paesaggio naturale.
Elise: J’aimerai continuer à poursuivre cette collaboration, plutôt fructueuse! Sur des projets de paysages mais aussi d’architecture, etc... (Traduzione: Vorrei poter continuare questa collaborazione, abbastanza fruttuosa! Con dei progetti di paesaggio ma anche architettura, etc…)
Ve la sentite di dare qualche consiglio ai giovani che vogliono emergere come voi?
Silvia: Bisogna avere il coraggio di farsi avanti e come dicevo prima, di “mettersi in gioco”!
Elise: Je ne sais pas si on émerge, mais comme le dit Silvia, il faut se jeter à l’eau! Qui ne tente rien n’a rien! Alors, lancez-vous, osez et ne perdez pas votre fil conducteur et votre objectif de vue! (Traduzione: Non so se ci si mette in evidenza, ma come dice Silvia, bisogna buttarsi! chi non rischia nulla, non avrà nulla! Allora, lanciatevi, osate e non perdete di vista il vostro filo conduttore e il vostro obiettivo!)
Laura: Non lasciatevi abbattere dalle apparenze e dalle difficoltà di una società in discesa. La forza é là dove noi e voi la mettiamo. Credete in quello che fate e ne uscirete sempre vincitori.
Avete dei modelli ai quali vi ispirate?
Laura: L’ispirazione viene dall’osservazione di ciò che ci circonda e dalla società nella quale viviamo. Tutto intorno a noi é messaggio, e tutto intorno a noi aspetta solo di essere visto, osservato e messo in evidenza. Il messaggio che si vuole lanciare passa attraverso i nostri progetti.
Elise: J’apprécie beaucoup le travail de la paysagiste et artiste américaine Martha Schwartz ainsi que les projets et actions menées par le collectif franco-argentin Coloco. (Traduzione: Apprezzo molto il lavoro della paesaggista e artista americana Martha Schwartz , e i progetti e azioni portate avanti dal collettivo franco-argentino Coloco).
Come lo vedete il futuro lavorativo di noi giovani nell'ambito di paesaggi e giardini?
Silvia: In Italia la situazione è molto difficile, e secondo me, questo campo ancora non viene totalmente preso in considerazione. La figura del Paesaggista, come quella dell’Architetto, non viene troppo valorizzata, e pensare che viviamo in un paese con i più bei paesaggi e alcune delle più belle architetture che esistono in Europa.
Elise: En France c’est un peu la même chose, les domaines du paysages et de l’architecture sont encore trop souvent considérés comme élitistes et inaccessibles et le recours au paysagiste ou à l’architecte est, pour la majorité des gens, loin d’être un réflexe. Il y a aujourd’hui, pour les jeunes professionnels, un réel travail de communication et de divulgation à mener afin de démocratiser ces domaines et de les rendre accessibles à tous. (Traduzione: In Francia è un po’ la stessa cosa. Il paesaggio e l'architettura sono ancora troppo spesso considerati come temi elitari ed inaccessibili, ed il ricorso al paesaggista o all'architetto è, per la maggior parte delle persone, un pensiero lontano. Oggi, per i giovani professionisti, c’è la necessità di condurre una campagna di comunicazione e divulgazione, per democratizzare questi campi e renderli accessibili a tutti).
Laura: Il futuro, è un cammino da fare insieme: architetti, paesaggisti, artisti, amministrazioni, clienti. Tutti insieme formiamo un’unica équipe (GRUPPO) che si completa, e solo il rispetto delle proprie capacità, dei mestieri e della voglia di costruire sarà alla base di un avvenire comune.
CONTATTI EKP2088
Arch. Silvia Petrini, Arch. Laura Feliciani, Arch. Elise Le Duc
ekp2088@gmail.com
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