nib.com architecture texts - PRESS RELEASE

Luigi Centola
editor newitalianblood.com
22.03.10
Risultati Premio Newitalianblood 2010
Newitalianblood.com attraverso il Premio annuale dedicato ai giovani studi italiani e una ricerca sui più promettenti europei under40 visibile sul portale permette di confrontare i lavori degli architetti emergenti, offrendo loro visibilità e occasioni di incontro. Nel 2009 la presentazione del Premio è avvenuta presso l’Università di Valencia in gemellaggio con i colleghi spagnoli, nel 2010, grazie all’interesse della rivista Arhitekton, l’esperienza riparte da Belgrado.
Tuttavia la mission di Newitalianblood.com non è la promozione dei talenti, che dovrebbe essere interesse primario di ogni Stato (si vedano a tale proposito i lungimiranti programmi francesi e danesi), quanto piuttosto la ricerca di occasioni transnazionali per mettere in contatto domanda e offerta, spesso distanti, in modo da creare opportunità di lavoro per architetti, paesaggisti e designer tramite il confronto virtuoso delle idee. Per questo motivo da tempo concentriamo le nostre energie sulla programmazione, l’organizzazione e la gestione di concorsi (pubblici e privati), l’unica modalità trasparente per creare occasioni concrete di sviluppo fondato sulla qualità. Silk Road Map per l’OICE, i cui esiti verranno esposti nel Padiglione italiano dell’Expo di Shanghai, e Parco Solare Sud per la costruzione di un laboratorio di energie rinnovabili in Regione Calabria, sono gli esempi più recenti dei tanti concorsi realizzati online da Newitalianblood.com.
Tralasciando per un attimo il gioco della top10 e i vincitori del Premio Newitalianblood.com 2010, ciò che più ci preme, attraverso la costruzione della classifica, è analizzare l’evolversi di occasioni e promesse che offre il nostro Paese, a confronto con il resto dell’Europa e del mondo. Se nella prima edizione ben 7 studi su 10 erano attivi all’estero tra Parigi, Barcellona e Londra, stavolta solo 3 studi hanno base a Lisbona, Londra e Shanghai mentre un quarto si trova a Bolzano, in una regione indubbiamente felice ma che non rappresenta la norma per l’Italia. Al di là del talento e della volontà che ciascuno mette in campo, il contesto geografico e regionale appare sempre più determinante. Solo per questo motivo Bolzano è simbolicamente in testa, mentre Siracusa è in coda; nel mezzo Parma, Torino, La Spezia e Roma. I concorsi, l’attenzione dei privati, gli imprenditori illuminati che i giovani del centro-nord hanno la fortuna e la bravura di incontrare offrono un vantaggio di partenza difficilmente colmabile. Si riconosce ovviamente l’originalità del sud ma anche la posizione di arretratezza oramai complicata da superare nonostante i miliardi di fondi europei piovuti sul mezzogiorno negli ultimi anni, che, per fortuna, termineranno presto. L’assenza di una qualsiasi scuola architettonica italiana, nonché di pensiero critico identificabile, al nord come al sud, e le contaminazioni con l’estero, le scuole e i maestri internazionali sono temi ricorrenti che accomunano i vincitori delle prime due edizioni del Premio.
Qualche tempo fa Pier Luigi Celli, Direttore Generale della Luiss, in una provocatoria lettera al quotidiano La Repubblica esortava il giovane figlio a partire, ad andare via, a lasciare questo Paese. Celli motivava l’assunto facendo una spietata autocritica: “avremmo voluto che l’Italia fosse diversa e abbiamo fallito” e concludeva con amarezza: “non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio”. I rigurgiti della nuova tangentopoli dei Lavori Pubblici confermano, se ce ne fosse stato bisogno, le premonizioni di Celli riguardo “una società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti”. E nonostante gli ottimi propositi dei politici, le riforme più volte annunciate e le varie leggi sul rientro dei cervelli nulla sembra smuoversi nel Bel Paese.
Lungi dal piangersi addosso i giovani architetti italiani, in patria o all’estero, combattono e vivono con ottimismo, lealtà e generosità, e non è poco in un momento difficile per i lavori pubblici e l’economia. Non soltanto vediamo calare esponenzialmente le cifre che lo Stato e le Regioni ogni anno investono sul territorio ma gli scandali e gli sprechi del G8 fantasma sardo e delle opere per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia lasciano l’amaro in bocca in chi ogni giorno compete e vive onestamente. Appalti integrati dove le imprese lucrano incontrollate, gare dove conta soltanto il portafoglio lavori e non la qualità del progetto, incarichi milionari affidati come consulenze dove contano soltanto amicizie politiche, assenza di concorsi anche per opere strategiche come il masterplan dell’Expo di Milano, sicuramente non aiutano a sorridere e a sperare.
Ma i giovani talenti non vogliono partire e, prima o poi, lo cambieranno questo Paese imbalsamato!
> PREMIO NEWITALIANBLOOD.COM 2010
Risultati seconda edizione
I più interessanti progettisti Italiani con studio in Italia o all’estero. Architetti nati dal 1973
01 MONOVOLUME (Bolzano)
Patrik Pedò 73, Juri Pobitzer74
02 ECOLOGICSTUDIO (Londra)
Claudia Pasquero 74, Marco Poletto 75
03 MARC (Torino)
Michele Bonino 74, Subhash Mukerjee 74
04 MARAZZI ARCHITETTI (Parma)
Davide Marazzi 74
05 3GATTI (Shanghai)
Francesco Gatti 73
06 FACTORY ARCHITETTURA (Roma)
Mariella Annese 76, Milena Farina 77
07 CONSOLE - OLIVA (Roma)
Alessandro Console 80 – Gina Oliva 80
08 TERNULLO MELO (Lisbona)
Chiara Ternullo 75, Pedro Teixeira de Melo 78
09 KK ARCHITETTI (La Spezia)
Simone Moggia 76, Tiziana d’Angelantonio 77, Giulio Pons 79, Paolo Lazzerini 81, Olivier Moudio 78
10 AION (Siracusa)
Andrea Di Stefano 73, Aleksandra Jaeschke 76